La prima merendina carta identità
La prima merendina è nata negli Anni Trenta sull’Appennino Bolognese: al secolo (scorso) il Tortino Porretta, nel 1935, a Porretta Terme, la frazione più popolosa del comune di Alto Reno Terme, oggi fra i confini della città metropolitana di Bologna.
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La prima merendina, seguendo le leggende metropolitane: di norma, infatti, si attribuisce il merito di aver inventato la prima merendina al Signor Motta, con il suo Mottino, alias dolcetto inizialmente panettone in miniatura, per poi essere trasformato in una comoda porzione fuoripasto; sbarcato sul mercato, nel 1951, si trasformò negli anni in un successo davvero galattico… soprattutto a partire dal 1953 quando si trasforma nel Buondì, evento che rappresenta un vero e proprio fenomeno di portata culturale e sociale per i motivi che vedremo oltre. Il nostro Buondì (già il nome evoca simpatia e lancia un messaggio positivo) in un certo senso sfrutta l’avviamento del concetto della pausa spuntino, consuetudine tipica in Italia, per poi evolversi nell’idea (vincente) delle merendine, ovvero dolci da forno confezionati in porzioni individuali realizzate con pan di Spagna, pasta frolla o pasta brioche, sia semplici sia farcite, alias prodotti nati per offrire un’alternativa rapida e deliziosa alla tradizionale merenda gustata in casa o alla colazione consumata al bar.
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La prima merendina, il Tortino Porretta è quindi nato prima del Mottino, ovvero nel 1946 con incipit nel 1935 quando Dino Corsini intraprende la sua carriera come panettiere e apre una bottega nel centro di Porretta Terme, seguendo le orme del suo Papà: terminata la Seconda Guerra Mondiale, nasce la Torta Porretta, inizialmente venduta in piccole fette e da qui l’idea della prima merendina monoporzione: il Tortino Porretta, la cui distribuzione e notorietà, inizialmente limitate alla città e alle zone circostanti dell’Appennino, nel tempo estendono a tutto il territorio nazionale fino ad arrivare a oggi, con la Ditta Dino Corsini (passata nelle mani di Paolo, figlio di Dino), è stata acquisita all’80% da Consilium, gruppo di investitori privati, anche se la dimensione semi artigianale dell’azienda è rimasta però invariata.
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