Rugby World Cup 2023: count down!

Rugby World Cup 2023

Rugby World Cup 2023 detta William Webb Ellis Cup

Rugby World Cup 2023 ci siamo quasi: l’8 settembre si avvicina con subito un incontro di cartello fra la Francia, nazione che ospiterà questa decima edizione dei Mondiali, e la Nuova Zelanda, una delle patrie di Ovalia: Galletti contro All Blacks e che spettacolo sia fin al 28 ottobre giorno della finalissima.

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Rugby World Cup 2023: ecco i nove teatri della competizione, sparsi per tutto il territorio transalpino:

Matmut-Atlantique, Bordeaux
Parc Olympique Lyonnais, Décines-Charpieu (Lione):
Vélodrome, Marsiglia
La Beaujoire, Nantes
Allianz Riviera, Nizza
Stade de France, Saint-Denis (Parigi) – teatro, tra l’altro, oltreché del match di apertura anche della finalissima e della finalina
Geoffroy Guichard, Saint-Étienne
Stadium, Tolosa
Pierre Mauroy, Villeneuve-d’Ascq (Lille)

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Rugby World Cup 2023: il calendario con orari d’inizio delle partite:

Venerdì 8 settembre
Francia – Nuova Zelanda, Parigi, 21.00 – Stade de France, Saint-Denis

Sabato 9 settembre
Italia-Namibia, Saint-Etienne, 13.00 – Geoffroy Guichard,
Irlanda-Romania, Bordeaux, 15.30 – Matmut-Atlantique
Australia-Georgia, Parigi, 18.00 – Stade de France, Saint-Denis
Inghilterra-Argentina, Marsiglia, 21.00 – Vélodrome

Domenica 10 settembre
Giappone-Cile, Tolosa, 13.00 – Stadium
Sudafrica-Scozia, Marsiglia, 17.45 – Vélodrome
Galles-Fiji, Bordeaux, 21.00 – Matmut-Atlantique

Giovedì 14 settembre
Francia-Uruguay, Lilla, 21.00 – Pierre Mauroy, Villeneuve-d’Ascq

Venerdì 15 settembre
Nuova Zelanda-Namibia, Tolosa, 21.00 – Stadium

Sabato 16 settembre
Samoa-Cile, Bordeaux, 15.00 – Matmut-Atlantique
Galles-Portogallo, Nizza, 17.45 – Allianz Riviera
Irlanda-Tonga, Nantes, 21.00 – La Beaujoire

Domenica 17 settembre
Sudafrica-Romania, Bordeaux, 15.00 – Matmut-Atlantique
Australia-Fiji, Saint-Etienne, 17.45 – Geoffroy Guichard
Inghilterra-Giappone, Nizza, 21.00 – Allianz Riviera

Mercoledì 20 settembre
Italia-Uruguay, Nizza, 17.45

Giovedì 21 settembre
Francia-Namibia, Marsiglia, 21.00 – Vélodrome

Venerdì 22 settembre
Argentina-Samoa, Saint-Etienne, 17.45 – Geoffroy Guichard

Sabato 23 settembre
Georgia-Portogallo, Tolosa, 14.00 – Stadium
Inghilterra-Cile, Lilla, 17.45 – Pierre Mauroy, Villeneuve-d’Ascq
Sudafrica-Irlanda, Parigi, 21.00 – Stade de France, Saint-Denis

Domenica 24 settembre
Scozia-Tonga, Nizza, 17.45 – Allianz Riviera
Galles-Australia, Lione, 21.00 – Parc Olympique Lyonnais, Décines-Charpieu

Mercoledì 27 settembre
Uruguay-Namibia, Lione, 17.45 – Parc Olympique Lyonnais, Décines-Charpieu

Giovedì 28 settembre
Giappone-Samoa, Tolosa, 21.00 – Stadium

Venerdì 29 settembre
Nuova Zelanda-Italia, Lione, 21.00

Sabato 30 settembre
Argentina-Cile, Nantes, 15.00 – La Beaujoire
Fiji-Georgia, Bordeaux, 17.45 – Matmut-Atlantique
Scozia-Romania, Lilla, 21.00 – Pierre Mauroy, Villeneuve-d’Ascq

Domenica 1 ottobre
Australia-Portogallo, Saint-Etienne, 17.45 – Geoffroy Guichard
Sudafrica-Tonga, Marsiglia, 21.00 – Vélodrome

Giovedì 5 ottobre
Nuova Zelanda-Uruguay, Lione, 21.00 – Parc Olympique Lyonnais, Décines-Charpieu

Venerdì 6 ottobre
Francia-Italia, Lione, 21.00 – Parc Olympique Lyonnais, Décines-Charpieu

Sabato 7 ottobre
Galles-Georgia, Nantes, 15.00 – La Beaujoire
Inghilterra-Samoa, Lilla, 17.45 – Pierre Mauroy, Villeneuve-d’Ascq
Irlanda-Scozia, Parigi, 21.00 – Stade de France, Saint-Denis

Domenica 8 ottobre
Giappone-Argentina, Nantes, 13.00 – La Beaujoire
Tonga-Romania, Lilla, 17.45 – Pierre Mauroy, Villeneuve-d’Ascq
Fiji-Portogallo, Tolosa, 21.00 – Stadium

Quarti di finale, sabato 14 ottobre
Vincente Girone C-Seconda classificata Girone D, Marsiglia, 17.00 – Vélodrome
Vincente Girone B-Seconda classificata Girone A, Parigi, 21.00 – Stade de France, Saint-Denis

Quarti di finale, domenica 15 ottobre
Vincente Girone D-Seconda classificata Girone C, Marsiglia, 17.00 – Vélodrome
Vincente Girone A-Seconda classificata Girone B, Parigi, 21.00 – Stade de France, Saint-Denis

Semifinale venerdì 20 ottobre
Vincente quarto di finale 1-Vincente quarto di finale 2, Parigi, 21.00 – Stade de France, Saint-Denis

Semifinale sabato 21 ottobre
Vincente quarto di finale 3-Vincente quarto di finale 4, Parigi, 21.00 – Stade de France, Saint-Denis

Finale terzo/quarto posto, venerdì 27 ottobre
Perdente semifinale 1-perdente semifinale 2, Parigi, 21.00 – Stade de France, Saint-Denis

Finalissima, sabato 28 ottobre
Vincente semifinale 1-vincente semifinale 2, Parigi, 21.00 – Stade de France, Saint-Denis

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Le Edizioni Precedenti

(All Blacks 1)

Coppa del Mondo di rugby 1987 – Wikipedia

(Wallabies 1)

Coppa del Mondo di rugby 1991 – Wikipedia

(Springboks 1)

Coppa del Mondo di rugby 1995 – Wikipedia

(Wallabies 2)

Coppa del Mondo di rugby 1999 – Wikipedia

(Red Rose 1)

Coppa del Mondo di rugby 2003 – Wikipedia

(Springboks 2)

Coppa del Mondo di rugby 2007 – Wikipedia

(All Blacks 2)

Coppa del Mondo di rugby 2011 – Wikipedia

(All Blacks 3)

Coppa del Mondo di rugby 2015 – Wikipedia

(Springboks 3)

Coppa del Mondo di rugby 2019 – Wikipedia

Rugby World Cup 2023 e il mondo di ovalia vive giorni di fibrillazione per gli appassionati di questo bellissimo sport perché entra nel vivo la X edizione della (William) Webb Ellis Cup, il campionato mondiale della palla ovale con quasi due mesi di partite per capire se il Sud Africa si confermerà campione (facendo poker di successi) o qualcuno salirà sul trono al suo posto e fra i favoriti ci sono sicuramente i tri campioni della Nuova Zelanda, i padroni di casa (che dopo tre finali perse cercano il primo acuto) e l’Irlanda unita (in questo momento al numero 1 del ranking mondiale e che quest’anno si è già aggiudicata il sei nazioni).

Irlanda pigliatutto @ Sei Nazioni 2023

Il nome del trofeo ci dà un indizio per risalire al presunto papà della disciplina, nata in Inghilterra, e da lì sviluppatasi in ogni angolo del Globo anche se le roccaforti sono le isole britanniche (Galles, Irlanda – unita – Scozia e Inghilterra) con l’appendice oltre Manica della Francia e le Big Three (made in Commonwealth) dell’emisfero australe (Nuova Zelanda – con i suoi All Blacks, Australia – gli Wallabies e Sud Africa – gli Springboks) con la propaggine Sud Americana rappresentata dall’Argentina e i suoi Pumas, ultima arrivata, nel Four Nations (da non confondere con il quasi omonimo torneo di Rugby a 13) dove gioca con i sopra citati tre colossi dell’Emisfero Australe.
Nella terra di mezzo di Ovalia nazioni e team che sgomitando per trovare il proprio posto al sole; tra queste l’Italia (dal 2000 ammessa con alterne fortune al 5 divenuto per l’occasione Sei Nazioni), il Giappone (organizzatore della massima rassegna iridata nel 2019), le “oceaniche” guidate da Figi (peraltro campioni olimpici nella versione a 7 giocatori a rio de Janeiro 2016 e Tokyo 2020-21), Tonga, Samoa Occidentali nel cuore delle imprese del Bounty.

Ammutinamenti Bounty, Botany e Bay

Senza dimenticare la Georgia (una costola di quell’Urss capace negli anni ’80 di impegnare l’Inghilterra sulla sacra erba di Twickenham), per atterrare infine in Nord America (fra Usa e Canada peraltro entrambe escluse da Francia 2023).
Il resto annaspa nelle retrovie con qualche comparsata, nella vetrina dei mondiali, che si tengono con cadenza quadriennale a partire a partire dal 1987 (quest’anno rockie il XV cileno, per esempio, che va a fare compagnia all’Uruguay già varie volte qualificato alla fase finale,  per la precisione cinque volte).
Completano il ranking del 2023 Portogallo (seconda partecipazione), Romania (ottavo pass) e Namibia (sette ticket staccati).
Dicevamo che la coppa, il trofeo iridato, è dedicata al papà del Rugby. Ma chi era costui, per richiamare manzoniane memorie?
Qualche notizia si può sicuramente ricavare dalla pagina italiana di Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/William_Webb_Ellis

Ben più corposa, per evidenti motivi di storia, tradizione e bacino (rugbistico) è la pagina in inglese
https://en.wikipedia.org/wiki/William_Webb_Ellis

Vediamo qualche nota sul personaggio nato e vissuto per gran parte della sua vita nella patria di Flatlandia

Flatlandia ed antichi Egizi

William Webb Ellis era nato a Salford, nel Lancashire (1806):era figlio di James Ellis, ufficiale nel 7 ° reggimento della Guardia dei Dragoni e Ann, figlia di William Webb, un chirurgo, di Alton, Hampshire, che James sposò a Exeter nel 1804.
Dopo che suo padre fu ucciso in guerra, la signora Ellis decise trasferirsi a Rugby, nel Warwickshire, in modo che William e suo fratello maggiore, Thomas, ricevessero un’istruzione presso la Rugby School, senza alcun costo, essendo allievi che vivevano entro un raggio di 10 miglia dalla scuola. Frequentò l’istituto dal 1816 al 1825 ed era considerato un buon allievo e giocatore di cricket.

Dopo aver lasciato il Rugby nel 1826, andò al Brasenose College di Oxford. Giocò a cricket per il suo college e per l’Università di Oxford. Si laureò nel 1831. Entrò nella Chiesa e divenne cappellano della Cappella di San Giorgio, in Albemarle Street a Londra, fu poi rettore di San Clement Danes nella città di Westminster e di Magdalen Laver nell’Essex.

Non si sposò e morì nel sud della Francia nel 1872, lasciando un’eredità di £ 9.000, per la maggior parte da devolvere a organizzazioni benefiche. La sua tomba è sita dans “Le cimetière du vieux Château” a Mentone.

La prima fonte riguardante le gesta di Webb Ellis che raccoglie la palla risale a Matthew Bloxam, un antiquario ed ex allievo della Rugby School. Il 10 ottobre 1876, scrisse a The Meteor, la rivista della scuola, di aver appreso, da una fonte anonima, della transizione da un gioco, dove si prendeva a calcio un pallone, a uno  dove si  usavano le mani che “aveva avuto origine in città da ragazzo chiamato Webb Ellis”.

Il 22 dicembre 1880, in un’altra lettera al Meteor, Bloxam approfondisce la storia: “Un ragazzo di nome Ellis – William Webb Ellis – un ragazzo di Rugby, … nel 1823, mentre giocava a calcio a Bigside, prese la palla tra le sue braccia e, senza lasciarla, si diresse verso la porta avversaria.”.

Ma sin dal 1895 sono stati sollevati dubbi sulla storia, quando la Old Rugbeian Society se ne occupò per la prima volta. Il sottocomitato che conduceva le indagini non fu in grado di procurarsi alcuna prova diretta dell’evento.

Quel che è sicuro è che nel 1845 i ragazzi della scuola scrissero per la prima volta una serie di regole concordate per la versione del calcio, giocata alla Rugby School, che oggi è il Rugby, da molti definito come gli scacchi giocati in velocità…

Scacchi e leggende: in un regno lontano lontano… (parte I)

Non va dimenticato, inoltre, che lo stesso William Webb Ellis è anche al centro di una disputa territoriale sulle sue origini. Pare, infatti, che i suoi genitori fossero di origini irlandesi, il che, agli occhi degli abitanti dell’Isola Smeraldo, giustificherebbe la primogenitura sulla palla ovale che, come narrano appassionati giocatori ed ex giocatori, al quarto rimbalzo a terra spesso ha un guizzo che facilita la raccolta: leggenda o realtà?
Dall’altra sponda del mare d’Irlanda alcuni propendono per l’origine inglese (soprattutto del padre), emigrante di ritorno nella terra d’Albione.
Per aggiungere un po’ di pepe alla vicenda, basta aggiungere che il nonno paterno era originario di Pontyclun cittadina del Galles del Sud…

Comunque sia andato il travagliato parto, una targa, posata nel 1895, presso la scuola di Rugby, reca la seguente iscrizione:

QUESTA TARGA RICORDA IL GESTO DI WILLIAM WEBB ELLIS CHE,
ANDANDO CONTRO LE REGOLE DEL CALCIO DELL’EPOCA,
DAPPRIMA PRESE LA PALLA FRA LE SUE BRACCIA
E POI SI MISE A CORRERE, DANDO VITA AL GIOCO DEL RUGBY
AD 1823

Altri spunti e curiosità @