Sfera di Dyson e volta celeste

Sfera di Dyson

Sfera di Dyson e volta celeste a confronto

Sfera di Dyson e volta celeste due meraviglie del cosmo? Sfere concentriche o altro? Impariamo a conoscerle e apprezzarne le differenze e le affinità.

Sfera Celeste, o Volta Celeste: una proiezione della superficie terrestre in cielo con la Terra al suo centro; si tratta di un concetto fondamentale in astronomia, visto che la misura delle distanze fra gli oggetti celesti vengono effettuate sulla faccia interna di questo globo immaginario. In qualsiasi posizione ci si trovi sul nostro pianeta, un orizzonte circolare taglia la sfera in una sezione superiore (visibile) e in una inferiore (invisibile).
Si definisce orizzonte astronomico ogni cerchio dell’orizzonte, il cui piano taglia il centro della sfera, che l’osservatore riesce a vedere sul livello del mare o in una piatta distesa (per esempio nel deserto).
Il punto della Sfera Celeste sulla verticale è lo Zenit, mentre nel punto opposto si trova il Nadir. Premesso che una misura sopra l’orizzonte si chiama elevazione, lo zenit si trova alla massima elevazione di 90°, ovvero un quarto di cerchio, sopra l’orizzonte. La rotazione della Terra intorno al proprio asse polare genera il moto apparente del cielo. Se questo asse viene proiettato sulla Sfera Celeste, la attraversa ai Poli Celesti: il Polo Nord Celeste si trova allo zenit per un osservatore che si trovi al Polo Nord Terrestre, mentre il Polo Sud Celeste si trova alla o zenit al Polo Sud Terrestre.

Polo Nord Celeste: il Settentrione

A metà strada fra i poli celesti, si trova l’equatore celeste; nel corso della notte, le stelle attraversano il cielo sopra l’orizzonte in cerchi paralleli al sopra citato equatore celeste. La posizione di ciascun oggetto celeste, incluse stelle e pianeti, può essere segnata nella sfera celeste in due modi. Il sistema dell’Ascensione Retta (RA) e della declinazione equatoriale: la prima è misurata in 24 ore lungo l’equatore, mentre la declinazione in gradi al di sopra o al di sotto dell’equatore (da 0°a + 90° a Nord; da 0° a – 90° a Sud); la seconda misura la posizione delle stelle in longitudine celeste (da 0° a 360° lungo l’eclittica – il cammino apparente del Sole attraverso la volta celeste) e latitudine celeste (da 0° a 90°) a nord (+) o sud (-) dell’arco stesso.
La linea che congiunge il Polo Nord e Sud celesti (e attraversa lo zenit dell’osservatore) è chiamato meridiano.

Polo Sud Celeste come trovarlo?

Una sfera di Dyson è una ipotetica enorme struttura di rivestimento che potrebbe essere applicata attorno ad un corpo stellare allo scopo di catturarne l’energia. È stata teorizzata dall’astronomo britannico Freeman Dyson, secondo il quale delle società tecnologicamente avanzate potrebbero circondare completamente la propria stella natia per poter massimizzare la cattura di energia proveniente dall’astro. Rinchiusa così la stella, sarebbe possibile intercettare tutte le lunghezze d’onda del visibile per inviarle verso l’interno, mentre tutta la radiazione non utilizzata verrebbe mandata all’esterno sotto forma di radiazione infrarossa. Aiuterebbe quindi a meglio conoscere e comprendere l’universo…

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Da ciò consegue che un possibile metodo per cercare civiltà extraterrestri potrebbe essere proprio la ricerca di grandi fonti di emissione infrarossa nello spettro elettromagnetico.

Extraterrestri: tracce di origine genetica

Una sfera di Dyson è quindi una sfera di origine artificiale e di raggio pari a quello di un’orbita planetaria. La sfera consisterebbe di un guscio di collettori solari o di habitat posti attorno alla stella. Questo, oltre ad essere un modo per raccogliere un’enorme quantità di energia, permetterebbe di creare uno spazio vitale immenso…

Una sfera di Dyson posta nel sistema solare, con un raggio di 1 UA (cioè la distanza media fra Terra e Sole, pari a circa 149 600 000 km) avrebbe come minimo una superficie pari a 2,72 × 1017 km², all’incirca 600 milioni di volte l’area della superficie della Terra. Il Sole emette una potenza energetica dell’ordine di 4 × 1026 W, della quale la maggior parte potrebbe essere disponibile per una utilizzazione pratica…
… Se si assume che solo gli elementi più pesanti dell’elio siano utilizzabili (comunque una forte sovrastima), allora i pianeti interni sarebbero quasi interamente utilizzabili, e altrettanto la fascia asteroidale…
… C’è incertezza riguardo all’utilizzabilità dei pianeti esterni. Giove e Saturno consistono principalmente di idrogeno ed elio, con circa il solo 0,1% di altri materiali…

Molti scrittori di fantascienza hanno interpretato questo concetto visualizzandolo piuttosto come un guscio solido che racchiude completamente la stella e che di solito presenta una superficie interna abitabile, utilizzando il termine Sfera di Dyson. La prima apparizione di questa interpretazione sembra essere quella del romanzo di Robert Silverberg La civiltà degli eccelsi (Across a Billion Years, 1969), ritrovandola identica nel romanzo La sfera di Dyson (The Starless World, 1978) di Gordon Eklund ispirato alla serie classica di Star Trek e nel romanzo La sfera spezzata (Shattered Sphere, 1994) di Roger MacBride Allen…

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… Dyson stesso, del resto, ha ammesso che l’ispirazione originale gli era venuta dal romanzo di fantascienza Il costruttore di stelle (The Star Maker) di Olaf Stapledon, scritto nel 1937. Stapledon, a sua volta, potrebbe aver avuto l’idea da J. D. Bernal, anch’egli fonte diretta di ispirazione per Dyson. Bernal descrisse alcune colonie spaziali sferiche in The World, the Flesh, and the Devil del 1929.

Tratto da https://it.wikipedia.org/wiki/Sfera_di_Dyson

For english https://en.wikipedia.org/wiki/Dyson_sphere

https://en.wikipedia.org/wiki/Celestial_sphere

Latinum @ https://la.wikipedia.org/wiki/Sphaera_caelestis

Image by https://it.wikipedia.org/wiki/Sfera_di_Dyson