Tau il gioco delle 20 caselle

Tau

Tau un gioco per 20 o 28 caselle

Tau è il nome di uno dei giochi più famosi dell’antichità. Molto diffuso e presente sul retro di molti tavolieri del Senet, era conosciuto anche con il nome di Gioco delle Venti Caselle, dal numero di case che ne costituiscono la base (anche se era prevista una variante a 28 caselle).

Senet Gioco Millenario

Il Tau, che significa “ladro”, era anche conosciuto con il nome di Aseb, parola di probabile origine babilonese. Secondo gli studiosi sarebbe quasi sicuramente un’evoluzione del Gioco Reale di Ur

Gioco Reale di Ur the board game

con il quale condivideva il numero totale di caselle e, con ogni probabilità, la struttura regolamentare. La conferma arriva se si prende il tavoliere del Gioco Reale di Ur e si “srotolano” le caselle; il risultato è che sulla parte destra si ottiene proprio il tavoliere del Gioco delle Venti Caselle (il nostro Tau), circostanza che conferma un certo collegamento, a circa dieci secoli di distanza, tra i due giochi.

La dinamica del Gioco (che doveva essere per due giocatori) era la seguente: ciascun player faceva entrare le proprie pedine dai due “corridoi” esterni per poi percorrere il lungo percorso centrale, composto da dodici caselle; lungo quest’ultimo era possibile catturare le pedine avversarie costringendole a ripartire da capo. Le caselle speciali avevano probabilmente il ruolo di “rifugi” che proteggevano dalla cattura. Per il movimento delle pedine pare venissero utilizzati due astragali (piccole ossa tratte dalle zampe di un montone e di un bue). Non sono a oggi state rinvenute le regole del Gioco, del quale esiste, come detto sopra, una variante a 28 caselle
Sono stati rinvenuti anche tre tavolieri di ventotto caselle: tale gioco è stato denominato
Doppio Tau o Gioco delle Ventotto Caselle. Nemmeno di questa variante, però, sono state
ricostruite le regole.

Fonte: www.pergioco.net/Giochi/GiochiDiTavoliere/Tau/Tau.htm

Questo naturalmente permette di dare sfogo alla fantasia e quindi di avvicinarlo ad altri Giochi, quali per esempio Dama oppure Tric Trac…

Dama al gusto di sciroppo d’acero…

Tric Trac che passione!

Ma non è tutto: il Gioco delle 20 caselle ha delle implicazioni di tipo astronomico che vale la pena di approfondire.
Ma più che sul 20, è sul numero 28 che va focalizzata la nostra attenzione. Un esempio: anzitutto, i calendari più antichi erano lunari, invece che solari, e, con grande probabilità, il desiderio di seguire la Luna portò alla prima identificazione di gruppi di stelle che rivestissero una certa importanza. Il primo passo fu, quindi, l’introduzione delle cosiddette case lunari, chiamate dagli Arabi al-manazil, in India nakshatra, dagli Ebrei mazzaloth e in Cina hsiu. Le case sono gruppi di stelle o zone lungo l’eclittica, o nell’antica Cina lungo l’equatore celeste, attraverso le quali si poteva seguire il moto lunare. Dividendo il cammino della Luna tra le stelle in 28 (talvolta 27) sezioni, il nostro satellite naturale avrebbe attraversato una nuova casa ogni notte. Il mese lunare, in realtà durava 29 giorni (e mezzo) e per governare il calendario si rendeva necessario armonizzare un anno lunare, di 13 mesi ciascuno di 29 giorni e mezzo circa, col ciclo di 365 giorni del Sole. Il problema fu risolto usando l’intercalazione, l’inserimento periodico di un 13° mese lunare.
Ma torniamo per un attimo alla dicotomia fra 29 e 28. Primo riferimento che viene in mente? Febbraio che per tre anni ha 28 giorni e nel quarto (bisesto) diventa di 29 (esclusi gli anni 00 dei secoli non divisibili per quattro). A tal punto che il 29 febbraio è diventato sinonimo di anomalia, addirittura (ogni 4 anni), giornata delle malattie rare…

http://luigialfonsoviazzo.altervista.org/29-febbraio-la-giornata-delle-malattie/

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