Ungheria 1954: quando la migliore non vinse (parte I)

Ungheria 1954

Ungheria 1954: quando la migliore perde in finale

Ungheria 1954 la più grande squadra di calcio di tutti i tempi secondo molti analisti: vediamone insieme la storia che, di fatto, si spense a un passo dalla storia.

Ungheria 1954 anno della fase finale dei campionati del mondo disputatisi, in quell’anno, in Svizzera dove arrivò di gran carriera la grande Ungheria di Gusztav Sebes,  detta l’Aranycsapat (squadra d’oro in ungherese la lingua definita da Enrico Fermi un idioma da alieni), anche se il primo appuntamento con la storia andò in scena un anno prima, per la precisione il 25 novembre 1953 allo stadio di Wembley in quel di Londra; in quell’occasione, infatti, per la prima volta la nazionale inglese (quella dei cosiddetti maestri) uscì sconfitta dal campo di casa a cura del team magiaro (reduce dalla vittoria l’anno prima nel torneo alle Olimpiadi di Helsinki) dove giocavano molte stelle, tra le quali l’ala sinistra (o esterno sinistro come si dice oggi)  Zoltán Czibor oltre al tridente avanzato composto da Nándor Hidegkuti,  Sándor Kocsis e Ferenc Puskas, giocatore dotato di un sinistro fulminante; questi quattro campioni si integravano, anzi erano il cuore pulsante dello storico e mitico schema (3-2-3-2, detto anche MM) che funzionava, in attacco, in questo modo: Hidegkuti non giocava allineato ai compagni, ma arretrava per attirare un difensore avversario lontano dalla porta, creando in questo modo praterie per il formidabile sinistro di Puskas e il gioco aereo di Kocsis, una manovra di attacco capace di produrre numeri da record: tra 1950 e 1954, infatti, l’Ungheria restava imbattuta, vincendo 28 dei 31 incontri disputati (e mettendo nella porta avversaria ben 142 gol); gli inglesi cercarono la rivincita in quel di Budapest, rimediando però un umiliante 7-1.

Ungheria 1954 e arriva la quinta edizione della massima manifestazione calcistica, i Campionati del Mondo di Calcio in quel della Svizzera: anche qui lo score è da paura: 

  • 9-0 alla Corea del Sud (girone eliminatorio);
  • 8-3 alla Germania Ovest (girone eliminatorio);
  • 4-2 al Brasile (nei Quarti di Finale);
  • sempre 4-2 ma dopo i tempi supplementari all’Uruguay (campione in carica in semifinale) e…

… il 4 luglio 1954 in finale l’Ungheria ritrova la Germania; dopo soli 8 minuti il team magiaro è già avanti di due gol ma i tedeschi (allora dell’Ovest) non demordono, anzi rimontano e all’84° passano addirittura in vantaggio; Puskas fa 3-3 ma il gol è annullato per un dubbio fuorigioco (allora non c’era il VAR…).

Ungheria 1954 e, tra lo stupore generale, è la Mannshaft a vincere; nel corso del match, peraltro, i panzer sfoggiarono una sorprendente tenuta atletica che suscitò, a posteriori, il sospetto di doping (un successivo attacco di itterizia che colpisce diversi giocatori sembrerebbe suffragare tale ipotesi).

Non ci sarà però spazio per la rivincita degli Ungheresi perché, nell’autunno del 1956, mentre i giocatori erano in tournée all’estero, l’esercito sovietico invadeva il loro paese.
Quasi tutti gli atleti sceglievano l’esilio anziché il ritorno in patria, mentre i resti di quella meravigliosa squadra, due anni dopo, ai mondiali di Svezia dove nasceva il  mito di un certo Pelé, si fermavano al primo turno, classificandosi terzi nel Gruppo 3 alle spalle dei padroni di casa della Svezia, guidati da un certo Nils Liedholm e al Galles di un tale John Charles…

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