Cocomero e anguria ma il melone?

Cocomero e anguria o meglio cocomero o anguria e poi del melone quali affinità? Vediamo insieme assonanze, differenze e, non da ultimo, curiosità e utilizzi dietetico alimentari.

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Cocomero e anguria ma ci sono differenze? In realtà sì anche se solo a livello etimologico, poiché il termine cocomero deriva dal latino scientifico Cucumis citrullus e viene utilizzato in tutta l’Italia centrale (mentre in Meridione è conosciuto anche come melone d’acqua in english water melon ndr), per indicare pianta e frutto di una specie della famiglia delle Cucurbitaceae, originariamente proveniente dall’Africa tropicale, mentre il termine anguria risale al tardo greco angurion e viene utilizzato in tutto il settentrione; metabolizzato che si tratta quindi dello stesso frutto, insieme al melone è uno dei frutti dell’estate, anche perché consumarli (preferibilmente lontano dai pasti perché poco digeribili) aiuta il corpo a reidratarsi e a fare scorta di sali minerali, ricordiamo che la loro polpa succosa si presta molto bene all’utilizzo in cucina, in diversi ambiti: infatti, sono ideali da consumare da soli (leggi merenda rinfrescante) ma anche adatti a preparazioni dolci o salate. In ogni caso, merende a parte, andrebbero consumati lontano dai pasti, come spuntino o a digiuno a colazione, ma non a fine pasto per via della già sopra citata difficoltà digestiva.

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Cocomero e anguria: detto che in Italia si coltiva in molte regioni del centro-nord (si trova principalmente in Lombardia, nel mantovano, in Romagna, e in Toscana, in provincia di Pistoia), va sottolineato (come ulteriore approfondimento dell’origine linguistica et etimologica già sopra accennata) come la parola anguria risalga al tardo greco angurion (che indicava anche il cetriolo), un termine il cui uso risalirebbe al VI secolo d.C. circa, durante la dominazione bizantina, e che successivamente si sarebbe diffuso in tutta l’Italia settentrionale attraverso l’Esarcato di Ravenna.

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Cocomero (alias anguria) e melone fanno parte, come già accenntao, della famiglia delle Cucurbitacee, specie rampicante (a braccetto con zucchine, zucche gialle, varietà Aspen (la celebre zucca di Halloween) zucca di Napoli – detta zucca o cucozza zuccarina è un frutto lungo, verde, dalla polpa gialla e dolce, con pochi semi e tanto gusto – e, come già anticipato – cetrioli) e presentano molti aspetti in comune e qualche differenza che andiamo a vedere, non prima di aver ricordato come di melone esistano molte varietà quali Cantalupo, Dalton, Macigno, Prescott anche se il più noto, in Italia, è quello mantovano:

Aspetti comuni e affinità

• sono composti principalmente da acqua (anguria al 95% , melone al 90%);
• presentano un modesto apporto vitaminico;
• hanno elevato potere idratante e dissetante;
• aiutano nel controllare la fame per via dell’elevato potere saziante;

Differenze più o meno marcate

• il melone è più calorico dell’anguria (per 100 grammi il melone ne vanta 30, mentre l’anguria 15), anche se stiamo parlando comunque di un apporto decisamente basso, il che li rende ottimi per una dieta ipocalorica ed equilibrata;
• il melone è poi più adatto a chi soffre di mal di stomaco, reflusso o gastrite;
• l’anguria è più adatta ai diabetici, invece, dovranno preferire perché meno zuccherina;
• l’anguria è maggiormente diuretica (vista la percentuale più alta di acqua supra citata);
• melone più completo dal punto di vista nutrizionale (contiene più vitamine A, B e C);
• sono ricchi di antiossidanti;
• hanno proprietà antinfiammatorie;
• depurano l’organismo;
• aiutano la circolazione;
• contengono minerali preziosi per il nostro organismo quali potassio, fosforo, ferro e magnesio.

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