I Visori notturni scheda e curiosità

I Visori notturni

I visori notturni: caratteristiche e differenze 

I visori notturni sono sistemi di visione senza luce diurna, strumenti che videro la luce, in tutti i sensi, nel corso della seconda guerra mondiale e utilizzati all’inizio, ovviamente, per scopi militari.

Visori notturni ovvero apparecchi che, grazie all’evoluzione tecnologica, dai primi modelli pesantissimi e ingombranti sono diventati sempre più leggeri, portatili e precisi che funzionano come segue: intensificano la luce presente in un determinato ambiente o in una determinata condizione, permettendo quindi di avere una visione piuttosto chiara anche in condizioni di illuminazione insufficiente all’occhio umano, o addirittura del tutto assente  e va sottolineato come non abbia la funzione di ingrandimento e di avvicinamento della scena come un binocolo, ma è preposto esclusivamente alla visione in condizione di scarsa illuminazione, per esempio nelle ore notturne dopo il crepuscolo e che sono due distinti modelli di visori notturni, che operano su tecnologie differenti, quelli che intensificano le immagini e quelli che permettono di vedere di notte lavorando sui raggi infrarossi: vediamoli in dettaglio.

I visori notturni a intensificazione dell’immagine funziona solo in presenza di una minima fonte luminosa, per esempio delle stelle o della Luna; un sensore particolarmente sensibile, infatti, si occupa di catturare la poca luce presente e di incrementarla in modo esponenziale, permettendo così di visualizzare le immagini.

I notturni a infrarossi si basano sulla tecnologia utilizzata nella maggior parte dei sistemi di visione notturna di ultima generazione, nei quali la visione la buio viene ricavata da un fascio di luce infrarossa che, proiettata da uno speciale diodo illuminatore, va a riflettersi sull’oggetto che viene inquadrato dal visore, per poi essere di nuovo catturato da un sensore presente nell’apparecchio, il fotocatodo; tale sensore, investito da un fascio di fotoni, restituisce degli elettroni fatti poi passare in uno speciale schermo al fosforo e il fosforo permetterà di visualizzare l’immagine, che presenterà il classico colore verde; ma non è tutto, visto che il numero di elettroni prodotto risulta essere direttamente proporzionale alla nitidezza dell’immagine e dipende:

  • dalla quantità di luce presente sulla scena;
  • qualità del sensore impiegato.

I visori notturni si dipartono in quattro principali tipologie:

  • monoculari che sono i più diffusa, hanno la forma di piccoli cannocchiali e consentono anche di effettuare scatti fotografici e riprese video;
  • binoculari che sono in realtà due visori monoculari accoppiati e assicurano oltre a una maggiore comodità anche una visione più accurata e precisa;
  • modulari sono formati da un visore monoculare di base al quale possono essere aggiunti diversi tipi di accessori per ampliare l’utilizzo del visore che può così  diventare binoculare o addirittura un vero e proprio strumento di puntamento;
  • goggles ovvero modelli che incrementano la luminosità ambientale e si indossano come se fossero degli occhiali; in questo modo lasciano libere le mani, garantendo la massima agilità e libertà di movimento.

Fonte
https://www.guidaconsumatore.com/ottica/visori-notturni-caratteristiche-e-differenze.html

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