Nebulose e figli delle stelle (parte II)

Nebulose

Nebulose la vita nella polvere di stelle

Nebulose e la parabola della vita dalla culla alla morte.
Nebulose, torniamo ora alle nebulose ad emissione e alla genesi del nostro Sistema Solare. Ma non solo del ostro sistema, perché tutti i sistemi planetari sono nati da una nube ad emissione che può essere paragonata a una grande culla celeste e o stellare.
Nebulose another beginnig: terminata la fase travagliata della nascita, la stella vivrà la sua normale vita, con la trasformazione H=He + energia, sino a quando gran parte dell’idrogeno (90% circa) si sarà esaurito (per il nostro Sole

Sol Invictus la storia vera

ciò accadrà fra 5 miliardi di anni circa); in quel momento inizia una nuova fase nella vita della stella che porterà (attraverso varie fasi) alla fine del combustibile nucleare, sino a giungere a tre vie obbligate:
Nebulose il prequel: le stelle di massa meno elevata (come il Sole

Il Sole di Mezzanotte magia e geografia (II)

da 0,1 a 1,4 masse solari) tendono a contrarsi, poiché i vari strati di gas non riescono più a rimanere stabili senza il collante assicurato dall’idrogeno, ma ciò facendo la temperatura aumenta, permettendo la fusione dell’idrogeno residuo; poi si passerà, sempre grazie alle altissime temperature, alla trasformazione dell’elio in carbonio, reazione assai più energetica; frattanto, come conseguenza della contrazione del nucleo, gli stati più esterni tenderanno ad espandersi e la luminosità diminuirà, in conseguenza del diminuire della temperatura che porterà il colore verso il rosso (giganti rosse); frattanto tutti gli elementi più pesanti si costituiranno in successione (ossigeno, silicio, magnesio etc.); quando, però, tutto il combustibile nucleare sarà esaurito, nulla potrà oramai arrestare il collasso gravitazionale e la stella si contrarrà sino a diventare una nana bianca (la cui densità sarà altissima), mentre gli strati più esterni verranno espulsi, dando vita alle nebulose planetarie.

Nebulose planetarie, oggetti del sesto tipo: ecco infatti il 6° tipo di nebulosa per i precedenti cinque vedi…

Le Nebulose e tutta la storia della vita (parte I)

mentre la stella lentamente si spegne, gli strati vengono perduti per la sempre minor attrazione gravitazionale della stella ed il gas viene eccitato dalla luce della stella originaria, mentre nella stella stessa continuano limitate reazioni nucleari; si chiamano nebulose planetario, perché hanno una forma generalmente tondeggiante che, ai primi osservatori, ricordava quella sferica di un pianeta; ma con un pianeta nulla hanno a che spartire, anzi i pianeti toccato da loro guscio di gas sono condannati alla distruzione.

Nebulose e oltre: nelle stelle di massa maggiore (dalle 1,4 alle 7 masse solari), le reazioni nucleari daranno vita al ferro (dopo elio, carbonio, ossigeno, magnesio) e, quando la quantità di ferro raggiungerà una determinata soglia, la reazione nucleare non sarà più possibile e la stella diventerà instabile ed alla fine esploderà, lanciando nello spazio immani quantità di gas, lanciando, altresì, nello spazio i composti chimici che sono alla base della nostra vita, arricchendo lo spazio interstellare, fin quando un giorno inizierà una nuova aggregazione; ricordiamo, infatti, che il Sole è una stella di seconda generazione; con il trascorrere del tempo, attorno alla stella esplosa si i gas espulsi daranno vita a peculiari nebulose ed ecco l’ultimo e 7° tipo di nebulosa.
Nebulose residuo di esplosione di una stella supernova (vedi per esempio M1 nella costellazione del Toro, il cui botto si rese visibile nel lontano 1054;

Catastrofe cosmica in diretta (parte I)

Catastrofe cosmica e tragedia scampata (II)

Pulsar e gli Ufo (parte III)?

il residuo dell’esplosione in loco sarà una pulsar o stelle di neutroni, poiché il collasso avrà fatto sì che elettroni e protoni siano stati fusi in neutroni nel nucleo atomico, perdendo la loro carica originaria. La compressione dei residui (dovuta all’esplosione) sarà così forte che la stella girerà su sé stessa fra gli uno ed i tre secondi, mentre la densità della materia sarà fortissima.
Nebulose oltre la luce: le stelle di massa maggiore alle 7 solari, invece, si trasformeranno in un buco nero. Qui la contrazione sarà così forte da non poter essere arrestata, sino a quando la stella sarà diventata così piccola e densa che la sua velocità di fuga diventerà più forte della velocità della luce; ossia neppure la luce che viaggia ad una velocità di 300.000 km/s riuscirà ad evadere. L’ultimo punto in cui la luce riuscirà ad evadere all’attrazione gravitazionale viene detto orizzonte degli eventi.
Alcuni studi, però, hanno avanzato un’ulteriore ipotesi, secondo la quale il nostro black hole si formerebbe in tutte le stelle dalle 1,4 masse solari in su, passando attraverso la fase delle stelle a neutroni le quali poi continuerebbero la contrazione sino alla formazione dell’imbuto di morte.
Nebulose ma ricordiamo che l’esplosione di una supernova lancia nello spazio immani quantità di gas e polveri che se da una parte arricchiscono il cosmo di nuovi composti chimici, dall’altra, aggregandosi, little by little, daranno vita a una nuova nebulosa a emissione e quindi… il ciclo riprende e, in un certo senso, non sbagliava chi diceva (meglio cantava) che in fondo siamo figli delle stelle…

Altri spunti e curiosità @

Calendario della Luna Verde

Photo by Luigi Viazzo with Huawei P8 Lite

Oltre l’orizzonte degli eventi, un viaggio tra Buchi Neri e singolarità – documentario