San Tommaso Apostolo lo scettico
San Tommaso, chiamato Didimo che significa gemello ebbe il privilegio di seguire Gesù che lo chiamò all’apostolato fin dai primi tempi della sua vita pubblica: è però legato (anche nell’immaginario collettivo) al celebre episodio dell’incredulità, ovvero alla mitica frase, sillaba più sillaba meno: se non vedo non credo.
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San Tommaso (rectius il futuro Santo), per essere più precisi, era assente e quando gli dissero che avevano visto il Signore e non volendo credere loro disse: Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò (Vangelo di Giovanni); e quando Gesù ricomparve nuovamente in mezzo ai discepoli, si volse verso di lui per dirgli: Guardami e toccami, e non essere incredulo, ma fedele. Tommaso allora si convinse per poi sentire: Perché hai veduto, o Tommaso, hai creduto; beati coloro che non han veduto e crederanno (sempre Vangelo di Giovanni).
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Post Ascensione, Pentecoste et Corpus Domini, gli Apostoli si sparsero per il mondo a predicare la buona novella e a Tommaso toccò in sorte far conoscere il Vangelo in Persia e Media, fra i Parti, Ircani, i Battriani, gli Etiopici e gli Indiani; e proprio in India a Mylapore (conosciuta anche come Melapore e Mailapur), passerà a miglior vita il 3 luglio dell’anno 72 (per quanto riguarda la nascita sappiamo solo che avvenne nel I secolo a. C. in Galilea).
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Secondo le fonti fu trafitto da una lancia, per ordine del re indo parto Misdaeus (Abdagase I) che aveva in tutti i modi osteggiato la sua opera. Il martirio avvenne su una collina nei pressi dell’attuale Chennai, capitale del Tamil Nadu, il 3 luglio 72. San Tommaso, citato anche nel Milione di Marco Polo è partono di diverse città e centri tricolori tra i quali Ortona (CH), Giovinazzo (BA), Certaldo (FI), Canelli (AT), Caneva (PN), Colle Umberto (TV), Carlino (UD), Moruzzo (UD), Dolcedo (IM), Torrita Tiberina (città metropolitana di Roma); detto che nell’iconografia San Tommaso era rappresentato con un libro fino al sec. XIII, poi talvolta con la lancia o la spada, strumenti del suo martirio, ma anche come con la squadra d’architetto, in memoria del palazzo che doveva costruire in India per il re Gondoforo, come narrano gli Atti di Tommaso composti in siriaco nel sec. III; e proprio per quest’ultimo motivo è considerato protettore degli architetti, dei geometri nonché dei cosiddetti agrimensori, ovvero coloro che si occupano della topografia che riguarda la misura planimetrica di superfici agrarie.