San Giovanni e il 27 dicembre: la celebrazione dell’Evangelista
San Giovanni e il 27 dicembre, data per ricordare l’autore del Vangelo che porta il suo nome e da non confondere con S. Giovanni Battista, il Santo dell’estate e dei falò che viene invece ricordato il 24 giugno, (detto anche Natale d’estate o Natale estivo) pochi giorni dopo il Solstizio estivo e del quale era, peraltro, discepolo e legato, come vedremo, a filo doppio.
San Giovanni (il decembrino e invernale che si ricorda infatti poco dopo il Solstizio d’Inverno) era di origine galilea come tutti gli altri Apostoli (eccetto il traditore Giuda da non confondere con l’altro Giuda di cui ricorre la celebrazione a ottobre); era figlio di Zebedeo (un pescatore) e di Salome, una delle donne che seguiranno e assisteranno Gesù; la sua collocazione nel calendario liturgico non è casuale, subito dopo il Natale, perché nei giorni seguenti alla Natività, si ricordano i cosiddetti comites Christi, cioè i più vicini nel suo percorso terreno e primi a renderne testimonianza con il martirio (a partire dal 26 dicembre, Santo Stefano e/o Boxing Day).
Nato a Betsaida (o Betseda cittadina della Gaulanitide, al confine con la Galilea, a nord del Lago di Tiberiade oggi territorio conteso fra Siria e Israele) nell’anno 10 circa, il suo primo incontro con Gesù avvenne proprio alla presenza del sopra citato Battista, di cui era, come detto sopra discepolo, e che lo additò come l’Agnello di Dio; successivamente si unì (con suo fratello Giacomo) agli altri Apostoli di Gesù con il quale ebbe uno feeling, al punto di definirsi il discepolo che prediligeva.
Non a caso fu presente:
- (tra i pochi) accanto a Gesù quando risuscitò la figlia di Giairo;
- nella trasfigurazione sul Monte Tabor;
- nell’orto del Getsemani;
- (unico tra gli Apostoli) ai piedi della croce vicino a Maria, che egli poi prenderà con sé su invito di Gesù stesso.
Qualche altro episodio da segnalare per confermare la sua particolare vicinanza al Nazareno:
- durante l’ultima cena chiede il nome del traditore;
- dopo la Resurrezione, raggiunge per primo il sepolcro vuoto (ma non vi fa ingresso per rispetto a Pietro);
- nei 40 giorni prima dell’Ascensione vede le numerose apparizioni di Cristo;
- alla Pentecoste riceve lo Spirito Santo.
Successivamente insieme a Pietro è catturato dal Sinedrio (la Grande Assemblea di Gerusalemme ovvero l’organo preposto all’emanazione delle leggi e alla gestione della giustizia), incarcerato ma, liberato, secondo le fonti, da parte di un Angelo, prosegue la predicazione.
San Giovanni e il 27 dicembre la fase evangelica:
- lascia Gerusalemme;
- annuncia il Vangelo nell’Asia Minore;
- regge la Chiesa di Efeso (una delle più grandi città ioniche in Anatolia, oggi in Turchia);
- guida altre comunità cristiane;
- viene esiliato a Patmos (Patmo isola dell’Egeo oggi in Grecia) durante la persecuzione dell’Imperatore Domiziano;
- è autore del quarto Vangelo;
- scrive tre Lettere nelle quali sottolinea e difende presso vari gruppi di fedeli alcune verità fondamentali allora avversate da dottrine agnostiche;
- è autore altresì dell’Apocalisse, unico libro profetico del Nuovo Testamento;
- secondo fonti tratte dai vangeli apocrifi assiste alla morte della Vergine Maria, che aveva condotto nella propria abitazione, proprio nella sopra citata Efeso;
- torna infine ancora a Efeso dove muore nell’anno 104 (secondo alcune fonti invece nel 98).