Australian Open Slam spazio temporale

Australian Open

Australian Open uno Slam camaleonte

Australian Open la storia di uno Slam che visse varie volte nello spazio, due volte nel tempo, una volta si duplicò e altre tre scomparve: vediamo insieme le vicende di questo torneo di tennis targato down under.

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Australian Open una storia ambientata in uno spazio che potremmo definire pluridimensionale iniziando con la prima notizia, ovvero che gli Australasian Championship videro la luce nel 1905 (quarto e ultimo a nascere fra i tornei cugini del Grande Slam dopo Wimbledon nel 1877, US Open nel 1881 e Open di Francia nel 1891) con l’edizione inaugurale disputata a Melbourne presso il Warehouseman’s Cricket Ground. Ai suoi albori, peraltro, il torneo era organizzato in cinque diverse città australiane ( Melbourne, Sydney, Adelaide, Brisbane e Perth) e due neozelandesi (Christchurch e Hastings) anche per il fatto che, fino al 1921, Australia e Nuova Zelanda gareggiavano congiuntamente nel tennis sotto la bandiera dell’Australasia. Successivamente l’evento divenne, nel 1927, Australian Championship e, infine, nel 1969, con l’avvento del tennis open,  Australian Open, mentre altro anno da segnalare è il 1972, quando si decise di giocare a Melbourne al Kooyong Lawn Tennis Club; a seguire, nel 1988, un altro cambio epocale con il passaggio dall’erba (superficie fino ad allora utilizzata) al sintetico, quando infatti gli Australian Open traslocarono a Melbourne Park, prima conosciuto come Flinders Park, lasciando così il solo Wimbledon con il ground in erba, dopo che già nel 1975 i sopra citati US Open avevano abbandonato questa superficie per passare prima alla terra verde (detta Har-Tru) per poi approdare al cemento nel 1978.

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Australian Open e, detto che ai primordi la manifestazione era frequentata in forma quasi esclusiva dai giocatori di casa (visto che raggiungere l’Oceania era possibile solo in nave e dall’Europa servivano quarantacinque giorni di viaggio circa), dopo il secondo conflitto mondiale via aerei di linea la musica cambiò per questo evento soprannominato Happy Slam (perché oggi apre il calendario slam e si disputa nell’emisfero australe con il buonumore e l’allegria tipici dei mesi dell’Estate), in questo torneo hanno la giusta location vere e proprie star locali della racchetta quali Norman Brookes, Jack Crawford, Frank Sedgman, Ken Rosewall, Lew Hoad, Ashley Cooper, Rod Laver, Roy Emerson e John Newcombe (tra gli uomini), Margaret Court e Evonne Goolagong (tra le donne).
Detto che una menzione a parte merita Norman Brookes (campione al quale è dedicato il trofeo del singolare maschile) e che nacque a Melbourne il 14 novembre 1877, vinse il torneo australiano nel 1911, la Coppa Davis per sei volte ma, sopratutto, fu il primo tennista non britannico ad aggiudicarsi Wimbledon nel 1907, nell’era open alcuni giocatori hanno davvero brillato, per esempio Ivan Lendl, Pete Sampras, Andre Agassi, Roger Federer, Novak Djokovic e Rafa Nadal (tra gli uomini), Steffi Graf, Monica Seles e Serena Williams (tra le donne): campioni e campionesse che hanno arricchito la leggenda del torneo e l’albo d’oro visualizzabile sotto:

https://it.wikipedia.org/wiki/Albo_d%27oro_del_singolare_maschile_dell%27Australian_Open

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Australian Open e qualche altra curiosità:

  • nel 1977 si disputò per due volte per il seguente motivo una a gennaio e una a dicembre (gli organizzatori decisero di spostare il torneo dal primo all’ultimo mese dell’anno, confidando di diventare un appuntamento irrinunciabile per chi avesse la possibilità di centrare il Grande Slam ndr) la prima vinta dallo statunitense Roscoe Tanner e la seconda dal compaesano Vitas Gerulaitis che conquistò così l’unico Slam della carriera;
  • nel 1986 non si disputò in quanto quell’edizione fu spostata da dicembre 1986 a gennaio 1987 (facendo così diventare lo slam aussie stabilmente il primo della stagione) senza dimenticare, perlatro, gli altri stop per la prima Guerra Mondiale (1916-1918) e per il secondo conflitto (1941-1945);
  • altresì da segnalare i cambi di superficie sintetica (post herbam) ovvero Rebound Ace (imbottitura di gomma, poliuretano, vetroresina, su una base di asfalto o cemento armato) dal 1988 al 2007, Plexicushion (superficie dura per campi da tennis a base acrilica a sei strati) dal 2008 al 2019 e Greenset (strati di resina acrilica e silice sopra una base di cemento) a partire dal 2020.

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