Le stelle rosse dalle giganti alle nane

Le stelle rosse

Le stelle rosse under a blood red sky?

Le stelle rosse e il cielo diventa color porpora? Le stelle rosse fanno il pari con le stelle doppie

Stelle doppie spettacolo celeste

oggetti che, come scrissi in un precedente post, a volte sono un po’ trascurati ma che ha sempre colpito la mia immaginazione di astrofilo e catturato il mio occhio all’oculare del telescopio.

Telescopio il primo acquisto

Le stelle rosse – vediamole più da vicino per approfondire la conoscenza di questi oggetti capaci di regalare emozioni anche ai palati più esigenti. Anzitutto scopriamo il perché del colore che dipende dalla temperatura superficiale. Se scaldiamo progressivamente un oggetto osserveremo che il colore che esso emette sarà dapprima rosso cupo, poi rosso vivo, quindi giallo ed infine bianco. Questo fenomeno vale per tutti i corpi ed in particolare per i gas e, di conseguenza, anche per le stelle, che sono globi gassosi. Una stella rossa ha una temperatura superficiale compresa tra i 3.000/4.000 gradi. Vi possono essere tre tipi di stelle rosse: le supergiganti rosse, le giganti rosse e le nane rosse. Esse sono il risultato di diversi tipi di evoluzione stellare per la cui comprensione bisogna riferirsi al diagramma H-R, tracciato dagli astronomi Ejnar Hertzsprung ed Henry Norris Russel tra il 1911 ed il 1913. Osservando con attenzione il diagramma si potrà facilmente notare la caratteristica disposizione dei vari tipi di stelle, comprese le stelle rosse.
Le stelle rosse e passiamo ora a considerarne l’evoluzione. Per quanto riguarda le nane rosse, si tratta di astri posti nella sequenza principale, quindi nella fase normale e stabile della loro esistenza. Avendo massa relativamente piccola, la combustione dell’idrogeno sarà molto lenta e, di conseguenza, lento sarà il passaggio alle fasi successive dell’evoluzione. Assai più interessante è il cammino delle giganti e supergiganti rosse, stelle localizzate nella parte superiore destra del diagramma H-R. Durante la fase cosiddetta di maturità la stella, che ancora risiede nella sequenza principale, trasforma l’idrogeno in elio; ad un certo punto, quando ne viene bruciata una data percentuale, l’energia prodotta non è più sufficiente a mantenere in vita l’astro che allora si contrae: il nucleo si restringe e, come conseguenza, si riscalda producendo così energia che porterà ad un rigonfiamento del materiale sovrastante esso. Questo fenomeno farà scendere la temperatura superficiale fino a 2.000/3.000 gradi. A questo punto l’astro abbandona la sequenza principale per risalire il diagramma H-R fino al suo estremo superiore destro, popolando così una zona destinata alle stelle giganti e supergiganti (la discriminante verte solo sulle loro dimensioni).
Le stelle rosse e dopo aver dato un rapido sguardo alla formazione di queste stelle, passiamo ora alla ricerca pratica delle suddette nel cielo. La prima stella che vi consiglio di osservare è la Y della costellazione dei Cani da Caccia, denominata per il suo colore rosso cupo (sembra una goccia di sangue nel cielo) la Superba dall’astronomo Padre (Angelo) Secchi; trattasi, tra l’altro, di una variabile semiregolare con intervallo di magnitudine 5,2-6,6 e periodo di 158 giorni. Per trovarla bisogna spostarsi di circa 5 gradi a nord di Chara, stella beta della costellazione. È facilmente rintracciabile in quanto forma con quest’ultima e Cor Caroli (stella alfa della costellazione) un triangolo pressoché rettangolo.
Le stelle rosse – un altro oggetto degno di attenzione si trova nella costellazione del Leone: trattasi della stella R. Anch’essa è una variabile di magnitudine 4,4-11,6 e periodo 313 giorni, rintracciabile a circa 3 gradi a nord-ovest della stella Alpha (Regulus); sui nomi delle stelle vedasi…

Il nome delle stelle origine e significati

Le stelle rosse e passiamo ora a due veri e propri colossi” del nostro firmamento: Antares e Betelgeuse. La prima va ricercata nel cielo estivo: in direzione sud, bassa sull’orizzonte (in mezzo a un chiarore che, ahimé, aumenta sempre più!), vedrete spiccare questo astro dal brilllante e violento colore rossastro.
Trattasi della stella alpha della costellazione dello Scorpione, nonché del 16° astro del cielo per luminosità. Nei tempi antichi, per il suo colore, veniva paragonato a Marte (Ares). Avendo diametro di 370.000 Km, se fosse situata al posto del Sole

Il Sole di Mezzanotte magia e geografia (II)

inghiottirebbe tutti i pianeti interni del Sistema Solare.

I Miti del Sistema Solare

E con essa possiamo anche vedere uno degli stadi al quale andrà incontro la nostra stella del giorno,

Sol Invictus la storia vera

fra alcuni miliardi di anni, quando l’idrogeno che assicura la fusione nucleare sarà esaurito.

È anche una stupenda doppia (magnitudini 1,2 e 6,5, distanza 1.2”) con compagna di colore blu. Betelgeuse, al contrario, è una stella osservabile nelle fredde notti invernali. Trattasi della stella alfa  della costellazione di Orione, anche se in realtà l’astro più luminoso dell’asterismo è Rigel (per errore del povero astronomo-avvocato Johann oder Johannes Bayer). Vanta un diametro di ben 300.000 Km ed è anche una variabile irregolare con intervallo di magnitudine 0,3-1,1. È facilmente rintracciabile in quanto posta sul vertice settentrionale sinistro del celebre quadrilatero di Orione.

Altri spunti e curiosità @

Calendario della Luna Verde

Photo by Luigi Viazzo with Huawei P8 Lite

Fine del Sole e destino dei pianeti