San Giorgio 23 aprile la festa

San GiorgioSan Giorgio e il drago tra religione e fantasy

San Giorgio è protagonista di una storia a cavallo fra devozione e fiaba, ricca di significati simbolici che richiamano la lotta fra il bene e il male.
San Giorgio, patrono di intere nazioni, invocato nelle pestilenze, è protagonista di una fra le leggende più diffuse per tutto il medioevo dalla potente carica simbolica, animata da un santo dalla scintillante armatura, ed era venerato anche dai longobardi, popolo di guerrieri che nutrivano per lui una devozione particolare al punto di consacragli diversi templi, vedi re Cuniperto che nel VII secolo ne fece erigere uno a Cornate d’Adda (MB).
San Giorgio, che anche in epoca carolingia conobbe grande devozione, secondo la leggenda era un nobile cavaliere errante, originario della Cappadocia (attuale Turchia); di fede cristiana in sella a un bianco cavallo, giunse un giorno nel regno di Silene, in Cirenaica, funestato dalla presenza di un terribile drago, tipo quello a guardia del Giardino delle Esperidi, la cui forza distruttrice poteva essere contenuta solo da sacrifici umani; e fu proprio lui a salvare dalle fauci del mostro la figlia del re, e come ricompensa non volle né onori né denari, ma che tutto il popolo si convertisse ricevendo il battesimo.
San Giorgio dalla leggenda alle fonti (scarse): l’unico dato certo è il suo martirio, che avvenne agli inizi del IV secolo in Palestina: sul luogo della sua sepoltura, a Lidda, sorse una basilica che fu centro di culto vivissimo e meta di pellegrinaggi; e la fantasia popolare, attingendo a piene mani anche da racconti mitologici e pagani come quello di Perseo, Andromeda e la Balena, ne ha valore trasposto il simbolico, che esemplifica la lotta del bene contro il male, sul modello della battaglia condotta dall’arcangelo Michele, così come è descritta nel libro dell’Apocalisse, dalla quale, presumibilmente, è tratta anche l’immagine del drago.

San Giorgio e l’apparato iconografico: la sua rappresentazione di san Giorgio mentre combatte contro il drago è in assoluto una delle più diffuse nell’arte cristiana, in epoca medievale ma ancora nei tempi moderni, senza dimenticare che il nome Giorgio, in greco, significa “uomo della terra” e ciò si rinsalda con il fatto che divenne anche il santo taumaturgo, invocato, insieme a San Sebastiano e a San Rocco, contro morbi e pestilenze (vedi Spagnola, Asiatica e Covid 19, alias Corona Virus, giusto per fare qualche nome) e festeggiato, non a caso, a un mese circa dall’equinozio di primavera per sottolinearne l’immagine coniugata alla rinascita.

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