Damon un nuovo eroe nella galassia cyberpunk
Damon è il nome di un personaggio, creato dalla fantasia di Andrea De Gennaro, autore di un romanzo di fantascienza, di una vera e propria cavalcata in un futuro lontano dove la Terra, il nostro pianeta madre, è oramai archiviato come un ricordo lontano e fumoso.
Damon ci porta nella vera nuova frontiera, modello Stati Uniti, del Sistema Solare, la nostra cara vecchia Luna che, opportunamente terraformata, è diventata una via di mezzo fra slum made in USA e favelas brasiliane, tra montagne di rifiuti e rottami, dove si muovono personaggi in cerca d’autore, ma soprattutto in cerca del sopra citato Damon, ultimo (in ordine di tempo) di una setta di devianti capace di ribaltare le sorti del nostro Sistema Planetario.
William Gibson, Robert Anson Heinlein, Philip Kindred Dick con i suoi scenari futuro/visionari: autori e i paesaggi onirici che mi sono stati suggeriti da questo romanzo ambientato anche fra Marte (anch’esso, ça va sans dire, opportunamente terraformato), con echi venusiani, da Giove e i suoi satelliti rigorosamente galileiani con inseguimenti e sparatorie ambientate fra megalopoli seleniche e profondi canyon marziani (location quest’ultima capace di ricordare, in qualche modo, anche Ray Bradbury e le sue Cronache Marziane, almeno limitatamente alla descrizione di villaggi e popolazioni indigene strappate dalle loro realtà bucoliche causa eventi bellici) alla ricerca di personaggi capaci di cambiare la Storia.
Meglio che alla fine prevalgano Damon e i suoi accoliti dagli occhi viola, nascosti in templi segreti, controllati da guardiani doppiogiochisti, oppure il potere costituito (supportato da chirurghi mercenari, poliziotti corrotti e potenti capaci di replicarsi a piacimento), peraltro in crescente difficoltà nel tenere sotto il suo giogo opprimente (ma foriero di presunta sicurezza, milioni di persone?
Ai lettori l’ardua sentenza in attesa di un possibile (ma consigliato) sequel.