Pi Greco 3.14 e Rockets album

Pi Greco 3.14 e Rockets

Pi Greco 3.14 e Rockets il 33 giri

Pi Greco 3.14 e Rockets ovvero un album visionario del 1981 (in realtà intitolato π 3,14), a cura della band francese e ispirato al celebre numero irrazionale.

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Pi Greco 3.14 e Rockets vediamo insieme la storia del quarto lavoro in studio del complesso francese che raggiunse l’apice del successo a cavallo fra gli anni ’70 e ’80 del secolo scorso, contraddistinto ance dal look avveniristico spaziale dei suo i cinque elementi alias:

Christian Le Bartz – Voce
Little Gérard L’Her – Voce (in tutti le canzoni del disco) e basso
Alain Maratrat – Chitarra, tastiere e voce
Alain Groetzinger – Batteria e percussioni
Fabrice Quagliotti – Tastiere

Pi Greco 3.14 e Rockets a seguire curiosità e chicche tratte dal sito (http://www.lesrockets.com/i_p314.asp) su questo long playing registrato in parte a Saint-Soupplet (Comune nel Nord della Francia presso gli studi della Rockland di Claude Lemoine), in parte presso lo studio parigino Jean Juarés di Jean-Pierre Massiera e da ultimo mixato a Milano, presso lo studio Idea della CGD dai fonici Gianfranco Longo, Maurizio Inzadi e dallo stesso Jean-Pierre Massiera.

Artisti impegnati:

  • Rockets (vedi sopra);
  • Bernard Torelli (chitarra in Video-Addict, Astro Storm, Radiate, Ziga Ziga 999);
  • Guy Battarel (tastiere);
  • Rosaire Riccobono (basso);
  • Bernard Willy Lignac (chitarra);
  • Chantal Ricci voce femminile in Ideomatic e Video-Addict.

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Le tracce e qualche info su questo lavoro la cui copertina, ovviamente spazial futuristica è stata utilizzata una illustrazione di Wojtek Siudmak, pittore polacco che vive in Francia e le cui tavole visionarie e futuristiche sono spesso (e state spesso) riprese per illustrare e accompagnare opere di fantascienza e fantasy.

Side One

  • Radiate: narra la tesi secondo la quale sarebbe possibile comunicare e stabilire il contatto attraverso le radiazioni; ispirata al brano Bad News di Moon Martin (LP Street Fever anno 1980), vede il basso suonato da Rosaire Riccobono e la chitarra da Bernard Torelli.
  • Imagine E.S.P.: è la storia di una donna del pianeta Terra che comunica telepaticamente attraverso la musica con i Rocktes, senza dimenticare che E.S.P. sta per Percezione Extrasensoriale (acronimo dell’espressione inglese Extra-Sensory Perception), ovvero una asserita capacità paranormale che permetterebbe la ricezione di informazioni non via i normali cinque sensi ma attraverso la mente: tale  termine fu proposto da Joseph Banks Rhine (29 settembre 1895–20 febbraio 1980), parapsicologo statunitense che fu il primo ad applicare metodi sperimentali e statistici alla ricerca dell’esistenza di una trasmissione da mente a mente (alias lettura del pensiero o telepatia) per indicare presunte capacità paranormali quali la telepatia, la chiaroveggenza, precognizione e la retrocognizione; di tali percezioni parla anche Carl Gustav Jung nella sua celebre opera Sincronicità.
  • Ziga Ziga 999: qui la chitarra è suonata da Bernard Torelli, le cui note ci descrivo un pianeta fantastico e misterioso (così chiamato) il cui fascino è arrivato fino ai giorni nostri, vedi la doppia e recente cover recente by Dmitriy Nelepin musicista russo attualmente residente negli States (https://youtu.be/p-TbxxxfHOs et https://youtu.be/C5nZRg7b9Ds); nel brano del 1983 Abdullah Dollar degli Orient Express (complesso francese di genere Electronic, Folk, World, & Country prodotto sempre da Jean-Pierre Massiera) è possibile riconoscere dei richiami a questa canzone.
  • Hypnotic Reality: il testo della canzone esprime il dubbio che la realtà che stiamo vivendo sia un perenne e quasi inavvertibile stato di ipnosi; il brano inciso per l’album rimasto inedito del 1981, viene per l’occasione ripreso e completamente riarrangiato, mentre il basso è suonato da Rosaire Riccobono,

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Side Two

  • Ideomatic: il brano riprende la tematica della comunicazione nell’era spaziale tra le creature che abitano l’Universo con il duetto che avviene tra una donna che parla in francese e i Rockets che rispondono in inglese; pezzo portante dell’ellepi, per esso viene realizzato un videoclip, registrato a Roma nel mese di ottobre 1981, mentre suoi echi di questo possono essere ritrovati nella canzone, già sopra citata, Abdullah dollar degli Orient Express. Il suo ritmo riprende quello del brano Cue presente all’interno dell’album BGM del 1981 della Yellow Magic Orchestra, gruppo elettro-pop fondato nel 1978 da Ryuichi Sakamoto, mentre il breve coro, prima della rullata finale di batteria, è stato realizzato con il Mellotron (strumento musicale a tastiera in grado di riprodurre strumenti musicali tipici dell’orchestra sinfonica o voci umane) ed è lo stesso utilizzato nei brani The lonely man del 1978, contenuto nel disco Human egg dell’omonimo gruppo e Joyo can you hear (part 1) del 1981, contenuto nel disco Visitors (sempre dell’omonimo gruppo) entrambi prodotti da Jean-Pierre Massiera; e ancora, l’arpeggio di chitarra nel finale, ispirato all’intro del brano Babe I’m gonna leave you dei Led Zeppelin, è suonato da Bernard Torelli, mentre il suono metallico che definisce la cadenza ritmica del pezzo è stato ottenuto rielaborando il rumore prodotto soffiando all’interno di una bottiglia di birra (l’ideatore e realizzatore è Claude Lemoine).
  • Video-Addict: descrive una situazione di videodipendenza e narra la storia di un individuo che trascorre la sua vita in uno stato di alienazione; l’intro riprende il brano Loom presente all’interno dell’album BGM del 1981 della Yellow Magic Orchestra, mentre il ritmo della batteria richiama quello del brano Mass presente nel medesimo disco; infine le rullate, incise a metà brano, sono state realizzate da Alain Groetzinger con un rullante acustico;
  • Astro Storm: si tratta di canzone definita climatica, visto che preannuncia tematiche ambientali future (e terribilmente attuali), mentre dal punto di vista musicale va segnalato che l’assolo di tastiera dell’intro di Astro Storm riprende quello del brano Prelude to Earthrise (John Keating 1971), e ancora che la parte cantata richiama Flatwood story, incisa sull’album di esordio dei Visitors (1974); detto che il basso è suonato da Rosaire Riccobono e la chitarra da Bernard Torelli, il brano con mixaggio leggermente diverso e con testo in francese è stato incluso nel disco mix con titolo Painting translations (sempre prodotto da Jean-Pierre Massiera e la partecipazione di Bernard Torelli alla chitarra); va infine ricordato come le voci all’inizio e al termine della canzone (alias comunicazioni radio) siano tratte dal film Incontri ravvicinati del terzo tipo di Steven Spielberg  (anno 1977).
  • King of the Universe: qui viene sviluppato il tema di una mente superiore e trascendente che regola il funzionamento dell’intero Universo; ricordato che il basso è suonato da Rosaire Riccobono, da segnalare come il tintinnio udibile all’inizio del pezzo (e utilizzato come sequenza portante per l’intera durata del brano) sia stato prodotto rielaborando il rumore ottenuto percuotendo un cucchiaino su una tazzina da caffè.
  • When the Fire Dies: il brano, scritto da Alain Maratrat e realizzato nel 1982 come demo tape e pubblicato per la prima volta nel CD BOX Silver years del 2007, è rintracciabile come Bonus Track del disco nella versione di You Tube @ https://www.youtube.com/playlist?list=PLBTk5XVoSG-KTiXPwRhgzJj2pFl-mz6XF

Detto che autore del presente post ha seguito un concerto del π 3,14 Tour @ Santhià (Vercelli) http://www.lesrockets.com/i_live_santhia1982.asp
la scelta della costante Pi Greco 3.14  non è casuale guardando alla filosofia musicale e non by Rockets… visto che questo numero irrazionale è una costante matematica che permette di calcolare circonferenza di cerchi, sfere pertanto pianeti, stelle etc…

L’album, come detto, pubblicato nel 1981, è stato il quinto lavoro in studio della band; dai suoni sperimentali non incontrò il favore del pubblico rispetto ai precedenti Plasteroid e Galaxy, anzi rappresentò l’inizio della parabola discendente del complesso transalpino, l’inerzia della quale non fu fermata nemmeno dal successivo e più commerciale Atomic del 1982, preceduto dal singolo estivo Radio Station: da qui prese poi il via a una serie di trasformazioni del gruppo fino ai giorni odierni, ma questa è un’altra storia che racconteremo in un’altra occasione…

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