Serpente costellazione doppia?

SerpenteSerpente, Ofiuco e i loro astri

Serpente identikit di una costellazione particolare visto che è l’unica figura del cielo divisa in due parti (Serpens Caput et Serpens Cauda) separate dal corpo di Ofiuco, (detto non a caso il serpentario), il celebre medico che lo tiene saldo fra le sue mani e col quale è intimamente connesso anche nella mitologia. Narravano infatti le cronache che nell’antica Grecia il potere della medicina fosse quello del veleno del serpente, che poteva uccidere o curare, a seconda del modo in era utilizzato. E fu proprio dal Serpente che Esculapio (vedi costellazione di Ofiuco), già noto e valente medico, apprese un grande segreto. Narra il mito, infatti, che un giorno Esculapio (o Asclepio) mentore di Ippocrate e quindi dell’Ippocrasso, fu testimone di uno spiacevolissimo episodio sull’isola di Creta. Qui Glauco, figlio di re Minosse, perì in un terribile incidente. Mentre stava giocando, infatti, cadde dentro un grande barattolo di miele e vi annegò. Mentre Esculapio stava esaminando il corpo esanime del giovinetto, senza oramai alcuna speranza di riportarlo in vita, un serpente si avvicinò furtivamente alla giara del miele. Asclepio, prontamente, lo uccise con un colpo di bastone ben assestato.

Poi rivolse nuovamente la sua attenzione a Glauco, ma, nel frattempo, arrivò un secondo serpente che pose nella bocca del primo un’erba che ben presto lo rianimò facendolo fuggire in compagnia del suo salvatore. Allora Esculapio, che aveva riconosciuto l’erba utilizzata per qual prodigioso salvataggio, ne mise alcuni fili nella bocca del giovinetto che si rianimò immediatamente. Secondo alcuni autori quell’erba era del vischio, un vegetale sacro per gli antichi che pensavano possedesse qualità rigenerative. Scoperto il segreto dell’immortalità, Esculapio decise di immortalare i due serpenti nel suo celebre caduceo che divenne il simbolo della medicina. Queste nuove conoscenze però costarono molto care ad Asclepio che fu poi folgorato da Giove, per impedirgli di mutare il corso della storia, impedendo agli esseri umani di morire (vedi ancora costellazione di Ofiuco).

Il serpente ebbe sempre molto fascino sugli antichi, Greci compresi. La pelle del serpente, che cambia la propria muta anno dopo anno, fu considerato, fin dall’antichità, un antidoto contro la vecchiaia. E vari furono i personaggi e le creature che popolarono i miti legati questa creatura. Basti ricordare Echidna (mostro per metà donna e metà serpente e in cielo costellazione dell’Idra) Medusa la Gorgone (in cielo la sua testa è in mano a Perseo nell’omonima costellazione) dal capo ricoperto di rettili che avevano preso il posto dei suoi capelli, Chimera con tre teste, di cui una di drago (o di serpente), Tifone con cento teste di drago (in cielo ricordato nella costellazione dei Pesci), o ancora la fatale vipera che pose termine all’esistenza della bella Euridice, moglie di Orfeo (in cielo la costellazione della Lira ospita il suo strumento musicale). Oltre a queste creature mostruose, attrici non protagoniste dei miti citati, altri rettili sono immortalati in alcune costellazioni del cielo: la già citata Idra, Idro (Idra maschio), il Drago (o Dragone) a guardia delle mele d’oro e la Lucertola, un gruppo di stelle inserite nel proprio catalogo dall’astronomo polacco Hevel che si ispirò a un tritone pescato durante un suo viaggio nel Mar Mediterraneo, il cui corpo era ricoperto da macchie giallastre che ricordavano appunto un gruppo di stelle. Altra costellazione moderna e australe, dedicata ai rettili, è quella del Camaleonte.

Per i Romani, quelli che le Idi di Marzo, era l’anguilla, il serpente di Esculapio, il serpente erculeo o ancora la serpe luminosa. Per chiudere, a conferma del grande fascino emanata da questo un animale anche la sua presenza nello Zodiaco Cinese.

Immagine tratta da Wikipedia

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