Cina e Astronomia un rapporto millenario

Cina e Astronomia

Cina e Astronomia rapporto strettissimo quasi fisico

Cina e Astronomia quando la città proibita va al centro dell’Universo: fondamentale, per comprendere gli studi astronomici di un popolo, è anche la conoscenza della sua visione del cosmo e furono davvero molte le teorie cosmologiche degli astronomi Cinesi e tra queste ne vanno segnalate alcune che elaborarono, in epoche lontane, concetti già rivoluzionari.

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Già, tre millenni prima della nascita di cristo, compariva infatti l’idea che il cielo fosse infinitamente alto e senza confini. Questi pensatori dubitavano, in definitiva, che il cielo, la Terra, e in generale l’Universo, avessero effettivamente un limite. Il firmamento, infatti, si trovava all’esterno di Sole e Luna, ed era per
questo che le orbite degli astri non cambiavano e si formavano le quattro stagioni.

Cina e Astronomia: la parte esterna del cielo aveva come limite il grande vuoto, nei cui confini non era possibile vedere né la luce del Sole né quella della Luna, e non si potevano osservare gli astri che percorrevano la volta celeste: tutto si perdeva nel vuoto e il vuoto stesso era infinito e se l’Universo non aveva frontiere era, quindi, illimitatamente ampio. Nel cielo non si potevano distinguere né centro né estremi, ed era quindi impossibile determinare le sue frontiere. Il firmamento non aveva angoli né lati così l’est, l’ovest, il sud e il nord, tutte le direzioni erano infinite ed essendo l’universo infinito, non si poteva misurarne la lunghezza, anche perché era in costante e rapido cambiamento.
Il cielo e la Terra erano grandi, ma nell’intero spazio vuoto non erano che un granello di riso, come se lo spazio vuoto fosse un regno e la Terra un solo uomo e se in un albero ci sono molti frutti, affermavano gli studiosi Cinesi, e in un regno molti uomini, probabilmente dietro il cielo e la Terra si trovavano altri cieli e altre Terre.
Considerando che l’Universo aveva avuto un inizio, prima di questo ve ne doveva essere stato un altro che lo aveva preceduto: quindi, doveva esserci stato un inizio, prima che lo stesso assumesse la forma attuale.
Lasciando la cosmologia, le prime notizie certe riguardanti l’astronomia cinese risalgono alla fine della prima metà del secondo millennio a.C. In questo periodo esistevano già cognizioni astronomiche ben sviluppate: erano identificate, con precisione, le stelle brillanti, esisteva una classificazione delle costellazioni, e si faceva uso di diversi cicli cronologici, il più importante dei quali era sessagenario (ovvero di 60 anni) e veniva utilizzato per il conteggio dei giorni e degli anni. L’inizio dell’anno veniva fatto coincidere col solstizio d’inverno che, intorno al 1300 a.C., era associato con la data del primo tramonto visibile, prima dell’alba, di Alphard, la stella più luminosa che brilla nella costellazione dell’Idra Femmina.

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Cina e Astronomia: secondo l’antica Enciclopedia cinese Chou-King, Alphard venne osservata, sotto il regno dell’imperatore Yao (che salì al trono nel 2356 a.C.), passare al meridiano al tramonto del Sole nel giorno dell’Equinozio di Primavera, allora segnato dalle Pleiadi (il celebre ammasso stellare che si trova nella costellazione del Toro). Si tratta di una delle osservazioni astronomiche più antiche a noi pervenute, essendo stata compiuta 4500 anni fa.
I Cinesi furono anche osservatori estremamente meticolosi dei moti planetari e di tutti i fenomeni della volta celeste e fondamentali furono, infatti, le osservazioni, pervenute fino a noi, per ricostruire i diversi passaggi della Cometa di Halley nel corso dei millenni  e i Cinesi chiamavano queste stelle, che apparivano all’improvviso, stelle ospiti per via del loro improvviso passaggio e scomparsa sulla volta celeste.
I Cinesi suddividevano il cielo in 283 costellazioni che erano poi raggruppate in cinque grandi zone in cui veniva, a sua volta, suddivisa la volta celeste e a ognuna di queste era collegata la disposizione dei palazzi della città proibita, ove si trovava la reggia dell’Imperatore: nella prima zona (detta palazzo centrale) erano situate le stelle circumpolari, che ruotano attorno al Polo Nord Celeste, centro del mondo identificato con l’imperatore; le zone corrispondenti ai palazzi di Primavera, Estate, Autunno e Inverno erano quelle attraversate nei diversi mesi dell’anno dal Sole durante il suo incedere lungo la volta celeste.

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Cina e Astronomia: ma i Cinesi erano anche grandi navigatori e quindi conoscevano bene la stella polare (l’astro più luminoso della costellazione dell’Orsa Minore) e che indica il Polo Nord Celeste. Identificarono questo astro con la dea Tou-Mou che, indicando il punto cardinale nord ai marinai, li salvava dai naufragi.

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