Giornata Mondiale della Felicità in data 20 marzo
Giornata Mondiale della Felicità o Giornata Internazionale della Felicità che dir si voglia, il 20 marzo, in concomitanza quest’anno con il giorno dell’Equinozio di Primavera: istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (ONU), con una risoluzione targata 2012 (anno della presunta fine del mondo secondo i Maya) su proposta dell’allora consigliere speciale Jayme Illien, un economista e filantropo, fornisce lo spunto per alcune interessanti riflessioni (in fondo è questo lo scopo/obiettivo delle giornate mondiali):
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- secondo recenti indagini, tra i 32 Paesi esaminati, in media quasi tre persone su quattro (73%) si dichiarano felici con picchi più alti in Cina (91%), Arabia Saudita (86%), Olanda (85%) e più bassi in Polonia (58%), Corea del Sud (57%) e Ungheria (50%);
- l’Italia, si colloca soltanto al 25° posto, nonostante il 68% dell’opinione pubblica dichiari di essere contenta;
- la felicità globale è aumentata per il secondo anno consecutivo (di sei punti superiore a quella di un anno fa e di 10 punti superiore a quella del 2020 alias anno bisesto della Pandemia da Covid-19 e qui piace vincere facile…);
- se la percentuale di persone felici dichiarate è aumentata notevolmente in America Latina, è crollata in molti Paesi occidentali (+ 26 punti in Colombia e Argentina – 13 in Gran Bretagna);
- in media, la felicità nei Paesi a medio reddito avrebbe registrato un aumento più significativo rispetto ai Paesi ad alto reddito;
- le persone si dichiarano più soddisfatte dei rapporti con gli amici e la famiglia, mentre sono molto meno quelle che si dichiarano soddisfatte della situazione economica e politica del proprio Paese;
- tra i 30 aspetti della vita, cinque dei sei principali mostrano i più alti livelli di soddisfazione riguardano le relazioni:
– con i figli (ovviamente per i genitori 85%);
– rapporto con il partner/coniuge (84%);
– accesso alla natura e contatto con la stessa (80%);
– livello di istruzione (80%);
– rapporto con i parenti (78%);
– rapporti con gli amici (78%). - viceversa, i cinque aspetti di cui gli intervistati sono meno soddisfatti sono
– situazione sociale e politica del Paese (40%);
– situazione economica della Nazione (40%);
– propria situazione finanziaria (57%);
– vita sentimentale/sessuale (63%);
– esercizio fisico/attività fisiche (65%).
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Giornata Mondiale della Felicità, quest’ultima un bene suscettibile di valutazione?
Risposta affermativa, utilizzando il cosiddetto Consumer Confidence Index che rileva il sentiment delle persone riguardo alla propria situazione finanziaria, alla capacità di effettuare acquisti e investimenti e alla percezione dell’economia locale, della sicurezza del lavoro e delle opportunità future; ad accorgersene, in primis, nel 1972 è stata un’intera nazione, il piccolo stato asiatico del Bhutan, che, su impulso di un reggente illuminato, Jigme Singye Wangchunk, ha trasformato una filosofia di vita in un indice di misurazione adottato oggi anche dalle Nazioni Unite, ovvero l’Indice di Felicità Interna Lorda (FIL o, in inglese, GNH per Gross National Happiness): si tratta di un indicatore di sviluppo che nasce da un’assunzione piuttosto forte, alias il livello di benessere degli individui non può essere calcolato solo sulla base di parametri materiali, così come avviene per il PIL (Prodotto Interno Lordo); deve però tener conto di altre variabili altrettanto importanti:
- uno sviluppo socio-economico equo e sostenibile;
- la protezione dell’ambiente;
- la promozione e la conservazione culturale;
- una buona governance.
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Si tratta dei quattro pilastri su cui, ancor oggi, si fonda la strategia di sviluppo economico del Bhutan e che, trasformando una filosofia di vita in una politica attiva per lo sviluppo economico punta a raggiungere uno sviluppo socio-economico equo e sostenibile.
E non è tutto: esiste una Commissione Nazionale per la Felicità vocata a vigilare e implementare le politiche governative miranti a creare le condizioni necessarie alla felicità di tutti.
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