De Sfroos, Mythonauta e altre storie comasche…
Van De Sfroos, alias Davide Enrico Bernasconi, è stato protagonista, cantore, menestrello, nel 2021, di una fortunata trasmissione televisiva a puntate per i tipi di Rai 2 dal titolo il Mythonauta; a zonzo per la Penisola, ha narrato storie a cavallo fra realtà e illusione, antropologia credenze locali, con protagonisti personaggi ambigui avvolti dal mistero, nei meandri di un’Italia nobiliare e popolare, urbana e rurale, sacra e profana tra cultura e superstizione, retaggi pagani e tradizioni religiose; e da dove poteva partire, con la prima puntata, se non dalle amate e sacre sponde del Lario, patria adottiva del cantautore nato in quel di Monza?
Van De Sfroos e il Lario, dicevamo, il mitico Lago di Como, brillante come una gemma nei giorni tersi, benedetti da Breva e/o Tivano, scuro mano a mano che si scende nelle sue profondità, capaci di sfondare i -416 metri di fronte ad Argegno e diventare uno specchio più o meno opaco nei giorni di bruma.
Van De Sfroos e le Location lariane della punta de il Mythonauta:
- Isola Comacina, l’unica del Lago di Como che, maledetta nel XII secolo da un vescovo, sembrava destinata a rimanere disabitata per secoli ma che, dagli anni ’50 del secolo scorso, grazie ad un rito magico perpetrato dall’Oste Lino Nessi, è tornata alla vita in tutto il suo splendore fino a diventare meta prediletta di personaggi del jet-set e dintorni;
- Torno I: la Villa Pliniana, la magnifica dimora, con i suoi segreti, affacciata sul lago e dove si intrecciano storie d’amore e fantasmi;
- Torrno II: la Pietra Pendula, l’enorme masso composto da un gambo ed un cappello di pietra, che si erge maestosa nel bosco di Montepiatto, sopra l’abitato e pare quasi essere stata appoggiata sul terreno dalla mano di un gigante;
- Torno III: la leggenda del Fendin e delle streghe di Torno che in tempi lontani prendevano il volo con una barca per raggiungere posti immaginifici dove prendere parte a misteriosi riti e sabba;
- Torno IV: Chiesa di San Giovanni dove, all’interno di una cassa chiusa da sette serrature, è custodita una sacra reliquia, ovvero uno dei chiodi della Croce di Gesù.
E proprio questo episodio, narrato sul nostro blog, ci mette in contatto con altre leggende lariano/comasche che potrebbero diventare l’incipit per una nuova serie di racconti dedicati alle lande di quel lago definito dall’Huffington Post il più bello, grazie anche alle tante insenature capaci di ricordare i fiordi norvegesi…
Eccoli in serie più o meno sparsa…
Secondo qualcuno il Lario sarebbe stato un approdo addirittura dell’Arca di Noè…
La Pietra di Barnaba, alias manufatto del 13 marzo, avrebbe avuto echi anche sul Lago di Como…
… come anche il Crocifisso
… al punto di arrivare nella galassia lontana, lontana nell’universo di Star Trek…
per passare a San Fereolo, capace di vivere ben due volte e venerato in quel di Tavernerio…
… lungo la strada che da Como porta al Ghisallo chez Museo del Ciclismo…
… dove transitano i centauri a migliaia per recarsi al mitico motoraduno…