Eracle un inginocchiato in cielo (parte III)

Eracle

Eracle – Hercules – Herculis – Her Ercole (L’Eroe)

Eracle, rectius Ercole, malgrado l’importanza mitologica dell’eroe rappresentato, è una costellazione boreale non impressiona particolarmente di primo acchito: è ampia ma un po’ dispersa, con nessuna stella più brillante della terza grandezza.

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Eracle, rectius Hercules, che culmina a mezzanotte a giugno, può essere localizzato partendo da Vega (α Lyr), la quale si trova immediatamente a est, può essere rintracciato collegando le stelle  β (beta) e δ (delta) dell’Orsa Maggiore, con uno spostamento di 49° nord-est, si incontra il quadrilatero che forma la parte centrale della costellazione, tra le più belle del periodo primaverile-estivo.

Eracle, ovvero il nostro inginocchiato, e le sue stelle (principali):

  • α (alfa) Ras Algethi, rossa, una variabile di magnitudine media di 3,5, con compagna di 5,4 separata di 4,7″ d’arco;
  • β – Kornephoros, mag. 2,8, colore giallo pallido;
  • γ (gamma) di magnitudine 3,8 con compagna di 9,8 separata di 41,6″ d’arco;
  • δ (delta), di magnitudine 3,7 con compagna di 8,2 e separata di 8,9″ d’arco, rappresenta un tipico esempio di doppia ottica, cioè stelle che appaiono vicine solo per un effetto di prospettiva, ma nella realtà assai distanti tra di loro;
  • k (kappa) di magnitudine 5,3 e separata di 28,4″ d’arco dalla compagna di magnitudine 6,5.

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Oggetti deep sky, ovvero di profondo cielo rectius non stellari (galassie, ammassi , nebulose):

  • M13 (NGC 6205): ammasso globulare che si renderà immediatamente visibile, attraverso un piccolo binocolo o meglio ancora in uno strumento di almeno 25 cm di diametro; stupendo, un gioiello dei nostri cieli, posto a 2° sud della stella η (eta), appare di magnitudine 5,9 e mostra un diametro apparente di 16,6′ d’arco; distante dal nostro pianeta circa 24.000 anni luce, raggruppa al suo interno diversi milioni di stelle;
  • M92 (NGC 6341) altro ammasso globulare assai interessante; posto 6° a nord della stella π (pi) è più debole di luminosità rispetto al precedente (magnitudine 6,5) e risulta comunque uno stupendo oggetto per potenti binocoli o telescopi di almeno 30 cm di diametro;
  • NGC 6210 (4° a nord-est della stella β – beta), una superlativa nebulosa planetaria di magnitudine 9,3 e 14″ d’arco di diametro, ben visibile con strumenti amatoriali di medie dimensioni.

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Eracle era, ut supra, per gli autori classici il misterioso ed enigmatico uomo inginocchiato. L’associazione della figura con Ercole, il grande eroe greco, inizia dal 5° secolo a.C., mentre in precedenza queste stelle erano dedicate a Gilgamesh, il personaggio centrale dell’Epica della Creazione Babilonese che, dalla fine del 4° millennio a.C., sembra riposare su un ginocchio, coi suoi piedi sulla testa del Drago.

Nella mitologia greca, era molto coraggioso e di buon cuore, anche se imprudente. Sua madre era una mortale, unitasi senza saperlo con Giove (Zeus nel mito greco); Giunone, la gelosa moglie di Giove, giura di ucciderlo, e attua la sua terribile vendetta quando lo rese momentaneamente pazzo. Durante questo attacco di follia uccide la moglie Megara e i loro tre figli. Il nobile Teseo lo rincuora dopo la tragedia e lo porta ad Atene, ma il nostro Teseo non riusce a fargli passare il suo profondo senso di colpa; allora cerca aiuto dall’oracolo di Delfi, secondo il quale può redimersi solo portando a termine una penitenza: deve recarsi da suo cugino Euristeo, re di Micene, e fare qualsiasi cosa gli chieda. Euristeo gli propone 12 prove quasi impossibili, le cosiddette fatiche di Ercole che sono nell’ordine:

  • uccidere il leone di Nemea;
  • ucidere l’Idra di Lerna;
  • catturare la cerva Cirenea
  • catturare il cinghiale di Erimanto;
  • pulire le stalle di Augia;
  • uccidere gli uccelli di Stimfalo;
  • catturare il toro di Creta;
  • catturare le cavalle carnivore di Diomede;
  • rubare la cintura di Ippolita, regina delle Amazzoni;
  • catturare i buoi del mostro trimembre Gerione;
  • raccogliere le mele d’oro nel giardino delle Esperidi;
  • rapire il cane infernale Cerbero dall’Ade.

Ercole muore dopo che sua moglie Deianira viene ingannata, facendole credere che il veleno mortale (datole dal centauro Nesso) sia un’infallibile pozione per garantirle la fedeltà del marito; la donna ricopre la maglia di Ercole con il veleno, che consuma il corpo dell’eroe. Quando giunge sulla pira funeraria, Ercole viene portato sul Monte Olimpo da una nuvola: qui si riconcilia con Giunone e Giove gli concede l’immortalità.

Eracle è associata  alla concezione ciclica del Sole è la tipica figura dell’Eroe Solare, un personaggio simbolico che affronta una serie di prove che rappresentano le tappe del ciclo solare. I mitografi classici si appassionarono all’idea di trasformare il ciclo solare in 12 avventure analoghe ai 12 segni dello Zodiaco.

(Continua)

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