San Vito Martire il 15 giugno

San Vito

San Vito Martire il Santo multitasking

San Vito Martire è invocato contro varie malattie e situazioni critiche oltre a essere protettore di intere categorie: vediamo in dettaglio le curiosità legate a questo personaggio vissuto fra III e IV secolo d. C.

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San Vito, in dettaglio è… invocato contro:

  • i morsi dei cani rabbiosi;
  • la Chorea (movimenti patologici, detti corèici o coreiformi, che possono interessare tutti i distretti corporei comprese le estremità, che ruotano sul loro asse con movimenti rapidi, involontari, irregolari ed afinalistici ndr);
  • lo scanto (paura provocata da un trauma);
  • gli attacchi demoniaci;
  •  gli spiriti maligni;
  • il fuoco;
  • il fulmine.

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San Vito è inoltre protettore di:

  • ballerini;
  • danzatori;
  • attori;
  • albergatori;
  • calderai;
  • ramai;
  • bottai.

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San Vito: detto che ben undici località, dal Nord al Centro al Sud, portano il suo nome, è patrono di molte città e paesi, tra i quali citiamo, senza pretesa di completezza:

  • Recanati (MC);
  • Loreto (AN);
  • Montella (AV);
  • Positano (SA);
  • Sapri (SA);
  • Eboli (SA);
  • Polignano a Mare (BA);
  • Tricase (LE);
  • Aieta (CS);
  • Carini (PA);
  • Mascalucia (CT);
  • Chiaramonte Gulfi (RG);
  • Fiume (HR);
  • Lipomo (CO).

San Vito, infine, nei Paesi Nordici  è annoverato tra i 14 Santi ausiliatori (Acacio, Barbara, Biagio, Caterina, Ciriaco, Cristoforo, Dionigi, Egidio, Erasmo, Eustachio, Giorgio, Margherita, Pantaleone et appunto Vito – in Italia fu aggiunto successivamente San Magno) alla cui intercessione i fedeli si rivolgevano per particolari necessità.

San Vito Vito: è un fanciullo siciliano di fede cristiana, operatore di grandi prodigi nei primi secoli cristiani e che subisce il martirio sotto Diocleziano (sotto i cui editti subiranno terribili conseguenze, tra gli altri, anche Cosma e Damiano, San Sebastiano, San Romolo, San Fereolo, Santa Lucia, San Gennaro e San Basilio) tra la fine del III e l’inizio del IV sec. d.C.; ex fonti del VII secolo d. C., nasce a Mazara (Sicilia occidentale) da Ila idolatra e di nobile stirpe e Bianca, virtuosa matrona cristiana che muore pochi giorni dopo la sua nascita, nel 286 dopo Cristo. Ha come nutrice una cristiana (Crescenzia, donna nobile di nascita) e, ancora in tenera età, affidato al precettore Modesto (fedele discepolo di Cristo), perché lo istruisca nelle lettere; regge, in quel tempo ut supra, le sorti dell’impero Diocleziano, il quale, con terribili editti, vuole bloccare Cristianesimo, mentre Valeriano, che governa la Sicilia in sua vece ne segue ferocemente i dettami.

San Vito (rectius il futuro Santo), fra culto storia e leggende, in serie:

  • viene condotto davanti ai tribunali di Valeriano e accusato d’essere cristiano;
  • Valeriano, prima con le buone maniere, poi con le minacce, cercava di fargli rinnegare la fede e di riportarlo al culto degli dei dell’impero;
  • visto il rifiuto, stende il braccio destro e ordina che sia flagellato con le verghe;
  • il braccio di Valeriano viene fulmineamente colpito da paralisi e riacquista movimento solo per l’intercessione di Vito;
  • Valeriano lo riconsegna Vito al padre che cerca, inutilmente, di ricondurlo alla fede pagana;
  • Vito si imbarcandosi notte tempo su una nave, ormeggiata al vicino lido e si rifugiò a Capo Egitarso (l’odierno Capo San Vito – San Vito Lo Capo) da dove, in compagnia dei suoi educatori, va in pellegrinaggio in diversi luoghi della Sicilia;
  • nelle contrade di Regalbuto (EN) risuscita dalla morte un fanciullo, sbranato e ucciso dai cani;
  • con Modesto e Crescenzia, si imbarca e raggiunse il golfo di Salerno per far conoscere la fede;
  • visto che il figlio di Diocleziano è tormentato dal demonio questi la fa portare davanti a sé;
  • per sua intercessione il figlio dell’imperatore viene liberato dalle vessazioni del demonio;
  • Diocleziano, visto l’ennesimo tentativo di fargli rinnegare la fede, lo fa rinchiudere in prigione e lo sottopone a varie torture dalle quali esce miracolosamente illeso (sempre insieme a Modesto e Crescenzia);
  • il 15 Giugno del 299 (o del 304 d.C. secondo altre fonti), l’ultimo capitolo, ovvero Da ultimo sarebbero stati sottoposti alla terribile tortura della catasta , dove la vittima veniva solitamente legata viva a un palo, circondata da cataste di legna e paglia a cui veniva poi appiccato il fuoco);
  • le sue reliquie del Santo, che dopo la sua morte vengono accolte a Roma, sono donate nel 755 a re Pipino, come segno di riconoscenza verso i Franchi per i servigi resi alla Sede Apostolica, e accolte nel Monastero di San Dionigi in quel di Parigi;
  • l’imperatore Ludovico Pio le concede nel 836 alla Sassonia da poco conquistata alla fede cristiana dal suo predecessore Carlo Magno;
  • il santo re di Boemia Venceslao ottiene a sua volta, dall’imperatore Ottone III, le sospirate reliquie e fa costruire a Praga una cattedrale a lui dedicata nel 958.

San Vito e la sua iconografia:

  • in Sicilia è rappresentato come un giovanetto in toga praetexta (intessuta con orlo di lana purpurea) con due cani al guinzaglio simbolo del male e di quanto di doloroso può derivare alla natura umana, ovvero le malattie misteriose e di non facile cura;
  • in Basilicata-Lucania è rappresentato con un leone ai piedi (allusione a una delle torture subite);
  • in Italia centrale è raffigurato come un nobile patrizio in toga virilis (interamente bianca con tessuto che in origine di lana viene sostituito dal lino) o anche in vesti monacali;
  • in Germania come un giovinetto emergente da una caldaia d’olio bollente (una delle torture subite);
  • nei Paesi Nordici con un gallo.

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