Via Lattea il Latte di Giunone
Via Lattea spettacolo dell’estate ma non solo perché in realtà è ben visibile tutto l’anno, tranne in primavera quando scende bassa sull’orizzonte anche se in realtà nella stagione della canicola e del solleone si staglia in cielo la sua porzione più generosa, con la complicità della caccia alle Perseidi che la rendono ancor più facilmente rintracciabile e osservabile.
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Via Lattea alias Quella ruota splendente che gli uomini chiamano latte come la definiva l’astronomo greco Arato, autore de i Fenomeni una delle più grandi opere di astronomia dell’antichità: Oggi sappiamo che la Via Lattea è la nostra galassia (o meglio la porzione più visibile della nostra galassia il cui nome più corretto è Galassia, attenzione alla G maiuscola…) ovvero la nostra casa di stelle, la cui la striscia luminescente che attraversa il nostro cielo rappresenta i bracci di un’enorme spirale, attorno al centro della quale ruotano tutte le stelle visibili.
Da sempre immaginata come una via o una strada celeste, è stata spesso associata al cammino delle anime, che toccava la Terra nelle sue intersezioni con l’eclittica (il cammino apparente del Sole) nelle costellazioni zodiacali del Sagittario e dei Gemelli.
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Nella mitologia greca rappresentava il percorso di Fetonte con il suo Carro Solare che aveva bruciato il cielo durante la sua forsennata e tragica corsa coi cavalli del Sole o anche il fumo emanato dell’Altare (vedi omonima costellazione) davanti al quale giurarono la propria reciproca fedeltà i figli impegnati nella lotta contro il padre Saturno. Un’altra interpretazione ricollegava la Via Lattea ad un precedente tragitto del Sole, prima di intraprendere quello attuale che vediamo giorno dopo giorno. Tra le tante interpretazioni celesti sulla sua natura vi fu quella di Democrito che suggerì trattarsi di una miriade di stelline lontane e quindi invisibili l’una distaccata dall’altra: oggi sappiamo che quell’antico astronomo greco colse nel segno.
Comunque il mito ellenico più conosciuto, legato a questa suggestiva macchia biancastra, si ricollega ad una delle innumerevoli imprese extraconiugali di Giove. Narra la leggenda che la bella Alcmena avesse promesso di cedere alle lusinghe matrimoniali di Anfitrione a una sola condizione, ossia a patto che vendicasse la tragica morte di otto suoi fratelli vittime dei figli di Re Pterelao, re dei Tafi.
Il padre degli dei, mentre Anfitrione si recava a vendicare la futura sposa, prese le sembianze del giovane e, sotto queste mentite spoglie, si recò da Alcmena. Giunto davanti alla bellissima mortale la disse che giustizia era stata fatta, e poi la convinse ad unirsi a lui. Da quella notte di passione nacque Ercole, il più celebre fra gli eroi dell’antichità, autore delle proverbiali dodici fatiche (vedi appunto costellazione di Hercules). Giunone, moglie di Zeus, naturalmente giurò vendetta al super eroe greco, ma la sua sete di rivalsa fu aggravata da un altro episodio che la fece andare su tutte le furie. Giove, infatti, ingannò la moglie, facendole credere che il bambino fosse stato abbandonato e la regina degli dei si impietosì di questo trovatello e lo allattò, garantendogli con il suo latte, tra l’altro, il dono dell’immortalità. Ercole, poi, già vigoroso anche da infante, diede al capezzolo della dea una succhiata troppo forte, provocando un terribile dolore al suo proverbiale seno giunonico. La regina dell’Olimpo, allora, spinse il piccolo Eracle lontano da lei, mentre uno zampillo di latte sgorgava dal suo petto. Mentre una parte del latte cadeva sulla TERRA, dando vita ai gigli, l’altra parte schizzò in cielo, per dar vita alla Via Lattea. Ed i moderni astronomi si rifecero a questo episodio per chiamare le case di stelle galassie, dalla parola greca gala (γάλα) che significa per l’appunto latte.
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Passando dai Greci ai Romani, questi consideravano questa grande fascia biancastra la brillante scia di una nave, o anche la cerniera che divideva le due metà del cielo. Un’altra definizione, il Palatino del cielo, la ricollegava alla strada fiancheggiata dalle case degli dei ovvero i templi, ed era anche ritenuta la via percorsa dagli dei per recarsi dal loro re Zeus.
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