Dante da Trieste a Cattaro via Paradiso

Dante

Dante Inferno, Purgatorio, Paradiso e Adriatico Orientale

Sì come ad Arlì, ove Rodano stagna, sì com’a Pola, presso del Carnaro ch’Italia chiude e i suoi termini bagna
(Inferno, canto IX)

In poche righe del Sommo Poeta, alignano molteplici spunti per un viaggio fra geografia, storia, astronomia e mitologia celeste (e non).

È finitima con Trieste, alla quale faremo ritorno più avanti, capitale della Bora, il Vento-Strega la municipalità di Muggia, unico Comune italiano della penisola istriana rimasto dopo il secondo conflitto mondiale. E da Muggia, varcato il confine italo-sloveno inizia il viaggio lungo l’Istria vero la sua punta della quale si trova Pola, la città sopra citata citata da Dante Alighieri.
Proprio qui, secondo le fonti, in data 21 novembre 1888 il patriota triestino Giacomo Venezian scriveva a Giosuè Carducci una lettera, nella quale per la prima volta proponeva di costituire una Società per la tutela e la diffusione della lingua italiana in quel di Pola e il poeta diede l’incipit di intitolare la Società all’autore della Divina Commedia; e così nel 1889 veniva pubblicato e diffuso un Manifesto che gettava il seme che portava alla fondazione, nel luglio del 1919, subito dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, della Società Dante Alighieri che nel tempo arrivò a contare fino a 500 soci.

Ma va ricordato come già in precedenza un Comitato formato da giovani polesi, avesse iniziato nel marzo 1900 a organizzare balli, veglioni, lotterie nelle trattorie, allo scopo di raccogliere i fondi per l’erezione di un busto di Dante che arrivò in loco in data 5 maggio 1901; il busto bronzeo, a cura dello scultore Ettore Ferrari, fu posto messo sotto la loggia del Palazzo municipale e dopo l’esodo post bellico fu trasportato a Venezia, dove si trova tuttora.

Sciolta nel 1947 con l’annessione della città alla Jugoslavia, la società risorge, come la Fenice, o meglio l’Araba Fenice, nel 1992, con la formazione dello Stato croato, e in questi quasi 30 anni sono stati organizzati 106 corsi di lingua italiana a tutti i livelli, assegnate borse di studio, oltre alla partecipazione a Congressi internazionali; compito primario della Società Dante Alighieri è oggi non solo diffondere la lingua italica, ma anche di far conoscere agli appartenenti della maggioranza, croata e/o slovena la cultura, gli usi e i costumi della minoranza italiana, per una convivenza pacifica, un costante scambio di valori, un continuo arricchimento, nel nome di una cultura universale di cui in Dante è simbolo.
Ma se proseguiamo il viaggio lungo il periplo della penisola istriana si arriva proprio al Carnaro, o Quarnaro cantato dal nostro Dante e ubicato sul confine italico, dove aligna la città di Fiume, teatro dell’impresa andata in scena fra il 1919 e il 1920, la nota impresa fiumana a cura di Gabriele d’Annunzio, il Vate, il poeta guerriero, che decise di mettere sullo stemma della Reggenza del Carnaro un riferimento astronomico, ovvero le sette stelle dell’Orsa Maggiore, rectius del Grande Carro che ne costituisce la porzione popolata dalle sette stelle più luminose e appariscenti; astri in perenne rotazione attorno alla Stella Polare e all’Orsa Minore, rectius il Piccolo Carro che ne costituisce la porzione adonata dalle sette stelle più luminose e appariscenti; le punte delle sette stelle rappresentavano, per il Vate, i sette generali partiti insieme a D’Annunzio da Ronchi di Monfalcone (oggi Ronchi dei Legionari) e il labaro nasce da un disegno proprio di D’Annunzio che pensò una bandiera che possa essere di esempio per le altre, che potesse rappresentare una guida, un punto fisso, proprio come la sopra citata Stella Polare lo è sempre stata nei secoli per l’uomo, unico punto fermo in un mare di cambiamenti… in orbita intorno al Polo Nord celeste posto al nadir del Polo Sud (sempre celeste)

Fatta tappa velocemente in direzione sud alla Baia di Buccari, location della celebre… Beffa di Buccari scendendo verso sud lungo le Alpi Dinariche eccoci arrivare a Segna dove secondo un antico detto nasce la Bora che a Fiume si sposerebbe per poi morire come si addice a una Vecchia-Strega proprio a Trieste di nuovo lei, fondata secondo la leggenda vicino a una grotta dove riposava Tergesteo (che avrebbe dato il nome alla città stessa), uno degli Argonauti giunti in loco con la spedizione a bordo della Nave di Argo… che confina proprio con quella Croce del Sud o Croce Australe ma anche solo Croce-Crux dove aligna la nostra Mimosa che assume una valenza davvero particolare se si considera che è il fiore delle donne e che l’opera dantesca, in particolare il Paradiso ruota attorno a una figura femminile, per la precisione Beatrice.
Se poi consideriamo che il viaggio degli Argonauti fra le sue varie tappe annovera anche il Rodano sulle cui sponde stagnanti è ubicata una certa Arlì, alias Arles, dove si trova una delle arene romane più celebri e meglio conservate insieme al Colosseo, all’anfiteatro di El Jem, in Tunisia, all’Arena di Verona e a quella di… Pola, il cerchio si stringe ma il nostro viaggio verso Cattaro non è finito.
Prossima tappa a Zara, altra perla adriatica, famosa per il maraschino e le marasche, note ciliegie acide, per poi planare su 
Sebenico o Sibenico, culla di un altro padre della lingua italica, un certo Nicollò Tommaseo che non solo vergò le pagine del celebre dizionario della lingua italiana, la cui stesura iniziata nel 1857 si protrasse per un ventennio circa. Patriota, irredentista, svolse parte della sua attività, letteraria e non, proprio a Firenze culla proprio del sommo Dante
E se la nostra Bora, Vento-Strega, salta da Segna a Trieste via Fiume non va dimenticato che la stessa spira da Monfalcone a Cattaro, via Istria e che fa tappa anche nell’isola di Curzola, posta nella Dalmazia meridionale, che avrebbe dato i natali a Marco Polo, un altro grande italiano che ha fatto la storia del mondo, famoso per  il viaggio
, riportato ne il Milione, in Cina, il paese dell’omonimo zodiaco, ovvero zodiaco cinese e dei sei Re Magi: una teoria sui natali del viaggiatore esploratore in contrapposizione a quella (peraltro prevalente) secondo la quale il nostro sarebbe nato invece a Venezia la patria del Carnevale. 

Ma non è finita e, prima delle celebri Bocche, eccoci arrivare alla Ragusa dalmata; conosciuta come quinta repubblica marinara, da non confondere con la Ragusa siciliana, questa città fece da culla a un altro grande uomo di cultura e scienza (anche astronomica) alias Ruggiero Boscovic.

E infine eccoci approdare alle Bocche di Cattaro, meta finale del nostro viaggio, munitissima quanto inespugnata base navale militare della Serenissima: qui si conclude il nostro viaggio dantesco…

Fonte
https://lavoce.hr/cultura-e-spettacoli/pola-dove-il-grande-dante-e-di-casa

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